Il momento più sentito della religiosità molisana. Settecento voci e cento musicisti accompagneranno il corteo, con le statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata
CAMPOBASSO. Campobasso si prepara alla processione del Venerdì Santo, il momento più vivo e più sentito della religiosità molisana. Domani, 30 marzo, il corteo con le statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata muoverà per le vie della città, accompagnato dalle struggenti note del ‘Teco vorrei’.
L’arcivescovo di Campobasso-Bojano Giancarlo Bregantini aprirà il percorso, con migliaia di fedeli e il clero che precederanno il coro e la banda: 100 musicisti e 700 voci, che intoneranno l’inno musicato dal maestro campobassano Michele De Nigris, su versi di Pietro Metastasio: ‘Teco vorrei o Signore, oggi portar la croce, nella tua doglia atroce io ti vorrei seguire. Ma sono infermo e lasso, donami tu coraggio, acciò nel mesto viaggio non m’abbia da smarrire, acciò nel mesto viaggio non m’abbia da smarrire’.
Note e parole che tutti i campobassani conoscono, espressione del lento incedere sulla via del Golgota. L’appuntamento è alle 18, nella chiesa di Santa Maria della Croce. La processione attraverserà le vie del borgo antico e del centro murattiano, prima di far ritorno in chiesa, intorno alle 21. Questa sera, intanto, la tradizionale visita ai ‘Sepolcri’, dopo la celebrazione della Messa ‘In Caena Domini’, alle 18 in Cattedrale.
Strade del centro cittadino chiuse al traffico e alla sosta, sia questa sera che domani, per permettere ai fedeli di visitare le chiese e per consentire il passaggio della processione. Atteso da tutta la città.
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