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Ferrero alla ricerca di nocciole italiane: Molise ottimo candidato

Il gruppo industriale lancia un piano per 20mila ettari di nuove piantagioni entro il 2025. Facciolla: “Qui prodotti di qualità, agricoltori competenti e Regione pronta a garantire investimenti attraverso il Programma di sviluppo rurale”


CAMPOBASSO. Nei giorni scorsi l’annuncio riportato sui maggiori quotidiani nazionali: la Ferrero cerca nocciole per la produzione di Nutella. E a tal fine dà il via ad una serie di incontri, su tutta la Penisola, con i principali attori del comparto agricolo per il lancio del progetto ‘nocciola italiana’.

Ecco che il Molise potrebbe avere un ruolo importante nell’interessante vicenda. E se due indizi fanno una prova, ci sono tutte le ragioni per credere che il territorio regionale potrebbe finire nel vasto piano di sviluppo della multinazionale.

In primo luogo, da tempo l’Associazione ortofrutticola molisana ha in essere trattative con la Compagnia per la piantumazione di noccioli in regione e oggi, presso Palazzo Colagrosso a Bojano, è calendarizzato un convegno a tema, con l’intervento dell’agronomo Franco Adducci, responsabile dell’area Sud per il gruppo industriale piemontese.

In secondo luogo, arrivano le parole dell’assessore regionale all’agricoltura, Vittorino Facciolla, che sembrano confermare, in maniera inequivocabile, la notizia: “La Ferrero sceglie le nocciole del Molise – afferma – e lo fa perché qui ha trovato qualità del prodotto, la competenza dei nostri agricoltori e la Regione pronta a garantire investimenti attraverso il Programma di sviluppo rurale. I coltivatori molisani – aggiunge – possono finalmente contare su un cliente di caratura internazionale e contribuire al successo del Made in Italy. Del resto la Nutella con le nostre nocciole non potrà che essere ancora più buona”.

Il Progetto Nocciola Italia, promosso dalla Ferrero Halzelnut Company, la divisione interna del gruppo Ferrero interamente dedicata alla nocciola, mira a sviluppare una produzione corilicola 100% italiana, attraverso la creazione di un sistema di sviluppo territoriale, condiviso con gli attori della filiera, attraverso un sostegno agli imprenditori agricoli italiani.

L’obiettivo auspicato è quello che, entro il 2025, 20mila ettari di nuove piantagioni di noccioleto (+30% circa dell’attuale superficie) possano essere sviluppate. Il progetto, spiega una nota dell’azienda, si articola su alcuni principi cardine: valorizzazione vivaistica, fondamentale per costituire nuovi frutteti con le opportune garanzie fitosanitarie e di futura redditività; qualificazione terreni, per produrre mappe di vocazionalità in accordo con le regioni proprietarie dei dati di base e individuare così i migliori areali da destinare a questa nuova filiera. E ancora, tracciabilità e sostenibilità, accordo di filiera, per sostenere il progetto mediante un impegno all’acquisto delle produzioni nel lungo periodo.

 

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