LAVORO. E’ la priorità assoluta. Impietosi i dati del settore: dal 2008 ad oggi sono state chiuse la metà delle aziende; sono stati persi 5.000 operai su 8.600. Il monte salari è calato del 56%, (da 62 a 27milioni di euro); sono crollati i bandi di gara e sono ferme sia l’edilizia residenziale che quella commerciale.
Il settore edile, a detta di tutti gli esponenti politici, è quello che più degli altri ha risentito della grave situazione di difficoltà, oramai decennale. Il comparto delle costruzioni vale molte Ittierre, Gam e Zuccherifici: bisogna intervenire con decisione e in tempi rapidi per contrastare la crisi, tenendo conto che l’edilizia impatta su 85 attività dell’indotto e che il settore è quello a più forte incidenza di manodopera e i redditi che produce restano sul territorio, per cui è l’unico in grado di restituire ossigeno all’economia regionale.
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