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Itinerari e pacchetti turistici, la chiave di sviluppo del Molise: il progetto di Mena Calenda

SPAZIO ELETTORALE/ La candidata della Lega al Consiglio regionale punta ad attivare un circolo virtuoso, per il quale al miglioramento dell’offerta consegue l’aumento delle presenze


“Lo sviluppo del Molise deve passare necessariamente per il turismo”: lo afferma con forza la consigliera al Comune di Isernia Mena Calenda, oggi in corsa con la Lega di Salvini per il rinnovo del Consiglio regionale. Calenda annuncia tra l’altro l’imminente ritorno in Molise di Matteo Salvini, in ben due occasioni la prossima settimana, a sostegno dell’aspirante presidente Donato Toma, della coalizione di centrodestra e in particolare dei candidati della Lega.

La sua proposta per il turismo mira ad andare oltre i soliti slogan, e che parte dall’idea concreta di sponsorizzare le ricchezze regionali fuori confine, mediante l’offerta di itinerari e pacchetti turistici completi.

“Immagino un progetto – afferma Calenda – in cui gli operatori del settore (ristoratori, albergatori ecc.) e istituzioni collaborino per realizzare un sistema di promozione e accoglienza turistico efficace ed efficiente. A partire dalle risorse storiche, architettoniche e naturalistiche del territorio è possibile creare percorsi attrattivi”.

Ed ecco che l’idea prende forma. “In primis – entra nel merito Calenda – si potrebbe puntare sul turismo religioso creando un itinerario che dall’abbazia di Castelpetroso, passando per quella di San Vincenzo, unisca tutti i punti di interesse del genere presenti in Molise, per un’esperienza unica di fede e storia. Ma non è finita. Allo stesso modo si può procedere per quanto riguarda i siti archeologici, con un asse Isernia-Pietrabbondante-Atilia-Larino; o anche con i castelli, a partire dagli antichi manieri di Campobasso e Termoli, e i borghi. Percorsi ricchi e affascinanti, cui coniugare – ancora Calenda – l’aspetto naturalistico, con escursioni in montagna o sui tratturi, e quello enogastronomico. Le materie prime ci sono – conclude la consigliera pentra – basta metterle organicamente a sistema, con l’accoglienza adeguata di strutture ricettive tradizionali o caratteristici alberghi diffusi, e dare una meritata chance di sviluppo al Molise”.

Un sistema in grado di attivare un circolo virtuoso, per il quale al miglioramento dell’offerta, consegue l’aumento delle presenze, quindi dell’opportunità di lavoro e del benessere.

 

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