SPAZIO ELETTORALE/ Il candidato di ‘Liberi e Uguali’ illustra le sue proposte e parla dell’attivazione a Rionero Sannitico dello sportello di consulenza psicologica gratuita per le donne vittime di violenza: “Un’iniziativa che può essere replicata su scala regionale”
RIONERO SANNITICO. Tutelare le fasce deboli e mettere in campo strumenti efficaci a loro sostegno. E’ questa una delle priorità del progetto politico di Tonino Minichiello, sindaco di Rionero Sannitico e candidato alla Regione con ‘Liberi e Uguali’.
“In quest’ultima legislatura – ricorda Minichiello – la Regione Molise ha predisposto molte iniziative per le fasce più deboli, come Il Piano Sociale Regionale 2016-2018 della Regione che definisce per la prima volta i livelli minimi da garantire sul territorio molisano. Altre iniziative avviate che ritengo valide sono il Sostegno per l’inclusione Attiva (Sia) con 5 milioni di euro per 3.600 famiglie; il Reddito di Inclusione attiva in continuità al Sia che amplia la fascia dei potenziali beneficiari e le Borse lavoro assegnate ai Comuni con una dotazione finanziaria di 5.000.000 di euro e finalizzate all’inserimento o al reinserimento lavorativo dei cittadini più deboli, poi sostituite dai Tirocini di Inclusione Attiva (Tia) con ulteriori 3.000.000 di euro. Fondamentale – aggiunge – anche la Rete Socio-Sanitaria Regionale che ha finanziato 18 progetti per interventi a favore della terza età.
Queste sono alcune delle iniziative messe in campo finora “ma – evidenzia il candidato di LeU – ce ne sono state altre a favore dei giovani, dei senza fissa dimora e per le persone disabili. Nel mio Comune con il progetto ‘Giunone’ abbiamo attivato uno sportello antiviolenza. Insieme all’associazione Mons Altus et Rivinigri, offriamo consulenza psicologica gratuita ed anonima alle donne vittime di violenza. Credo che queste attività siano fondamentali per una regione che vuole stare al passo dei tempi e la nostra iniziativa può essere replicata a scala regionale. Possiamo anche pensare – conclude – di accogliere nei nostri borghi donne e persone in difficoltà o che hanno subito violenze, e che vogliono ricominciare una nuova vita”.
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