Il presidente del Consiglio uscente in Molise per sostenere la campagna elettorale del centrosinistra e del candidato governatore Carlo Veneziale. L’auspicio della ‘Remuntada’, e la conferma che tutta la politica nazionale guarda all’appuntamento del 22 aprile, nelle parole del Premier


CAMPOBASSO. Paolo Gentiloni scalda i cuori del centrosinistra. E riunisce sotto lo stesso tetto il governatore uscente Paolo Frattura e l’ex senatore Roberto Ruta, presenti a ranghi serrati – come tutto lo stato maggiore del Pd, Micaela Fanelli in testa – per la visita del premier. 

gentiloniIl presidente del Consiglio – dimissionario ma ancora in carica – ospite a Campobasso nel pomeriggio di oggi, in un ‘Centrum Palace’ gremito ha arringato i presenti benedicendo la candidatura di Carlo Veneziale, aspirante governatore con il quale, ha detto, “il centrosinistra avrà tutte le carte in regole per avere ancora responsabilità di governo in questa regione”. 

“C’è consapevolezza che questa del 22 aprile è una partita diversa dal quella del 4 marzo – ha aggiunto Gentiloni – Non c’è bisogno di una ‘Remuntada’ – chiarissimo il riferimento alla storica qualificazione della Roma in Champions League – ma siamo consapevoli che con forza e affidabilità possiamo vincere la partita. E il risultato del Molise non potrà non avere influenza anche su ciò che accadrà a Roma”. Dove, c’è da dire, il secondo giro di consultazioni ha prodotto un nulla di fatto per la formazione del nuovo Governo.

Riflettori della politica nazionale puntati sul Molise. E la presenza di Paolo Gentiloni, così come di tanti big della politica, in regione per la tornata elettorale più mediatica della storia, lo dimostra. “Le Regionali in Molise si caricano di un significato particolare – ha detto il Premier uscente – perché rappresentano la prima prova elettorale, a neanche due mesi dalle Politiche. Noi aspettiamo un segnale da queste elezioni, sono convinto che il lavoro fatto dai governi di centrosinistra abbia ottenuto un risultato che, nel corso degli anni, verrà ricordato come un risultato molto importante”.

Abbiamo preso questo Paese in condizioni più drammatiche dal dopoguerra – la sua riflessione – lo abbiamo accompagnato a uscire da questa situazione. Questa è una verità difficilmente cancellabile, anche se non siamo ancora non siamo riusciti a trasformare questo miglioramento della situazione economica in riduzione delle ingiustizie e delle differenze sociali. Ma col reddito di inclusione siamo riusciti a raggiungere una platea di quasi due milioni di persone, ed è la prima volta che c’è in Italia uno strumento concreto di lotta alla povertà, anche se si può e si deve fare di più”.

“Lo dico tanto non ci sente nessuno – ha quindi scherzato Gentiloni – ma è evidente che i fuochi d’artificio e le velleità della campagna elettorale delle Politiche stanno scolorendo, davanti alla dura prova della realtà. Avendo perso le elezioni non avremo responsabilità di governo, a livello nazionale. Aspettiamo la partita del 22 aprile in Molise, per aprire, con Carlo Veneziale, una pagina nuova nel governo di questa regione. Ci vogliono far credere – ha quindi aggiunto – che lo scontro è tra centrodestra e M5s, che sono quelli che vogliono fare il governo a Roma e in Molise fanno finta che ci sia uno scontro. Noi non vogliamo tornare all’antico, rappresentato da una parte del centrodestra che ha guidato questa regione e neppure affidarla a chi propone un futuro incerto e per nulla affidabile”.

Immancabili i riferimenti ai fatti della politica nazionale, a partire dalla crisi in Medio Oriente. “L’Italia – ha precisato Gentiloni – non parteciperà ad azioni militari in Siria, ma resta un fedele alleato degli Stati Uniti, perché noi non rinneghiamo le alleanze quando cambiano i presidenti. Certo non si può non fare nulla davanti ai bambini che muoiono. Farlo significa essere indifferenti, non pacifisti”.

Carmen Sepede