Il Cavaliere all’auditorium ‘Unità d’Italia’ per benedire la candidatura di Donato Toma quale aspirante governatore del centrodestra e dei candidati di Forza Italia. GUARDA IL VIDEO E LA FOTOGALLERY
di Pasquale Bartolomeo
ISERNIA. Il ruggito del vecchio leone si fa ancora sentire. Silvio Berlusconi scalda i cuori del centrodestra, a Isernia, con la sua visita presso l’auditorium ‘Unità d’Italia’ a sostegno di Donato Toma. Ad attenderlo, un buon numero di cittadini ed elettori, alcuni dei quali hanno sfidato l’imponente cordone di sicurezza pur di avere una foto ricordo con il loro beniamino. Il Cavaliere, atteso inizialmente alle 10.30 per una visita agli scavi della Cattedrale di San Pietro Apostolo, alla fine si è concesso, seppure per pochi minuti, a pochi fortunati che sono riusciti a strappargli un selfie. Ma ha dovuto annullare la visita nel centro storico a causa del ritardo accumulato a Campobasso, dove è stato attorniato da fan, curiosi elettori e simpatizzati presso lo storico bar Lupacchioli di piazza Pepe.
Una volta giunto all’auditorium, intorno a mezzogiorno, accompagnato dall’europarlamentare Aldo Patriciello, dalla neodeputata e coordinatrice regionale forzista Annaelsa Tartaglione, dalla lista dei candidati azzurri alla Regione Molise e, tra gli ospiti inattesi, dall’ex ministro Clemente Mastella e dalla moglie Sandra Lonardo, l’ex premier ha fatto il suo ingresso trionfale accolto dal sindaco Giacomo d’Apollonio nelle vesti di padrone di casa. Ha quindi rilasciato qualche battuta ai cronisti sulla situazione in Siria, evidenziando come “Usa, Francia e Gran Bretagna hanno preso da soli la decisione di bombardare, quando questo era un qualcosa che spettava all’Onu”. Preoccupato per l’escalation di violenza che potrebbe sfociare in un conflitto atomico, con la Siria che è “il nono Paese al mondo – ha detto – a disporre della bomba atomica, non posso che temere una terza guerra mondiale, che metterebbe a rischio l’umanità intera. Quando accadono cose come quella avvenuta stanotte, non c’è che da pregare il buon Dio”
Chiusa la parentesi internazionale, Berlusconi ha ricordato il proprio impegno contro il comunismo “fin dall’età di 12 anni”. Per poi fare una ricostruzione, breve ma puntuale, della nascita di Forza Italia, “baluardo sorto in difesa della democrazia”, passando per i cosiddetti “4 colpi di Stato ‘bianchi’ avvenuti in Italia”, l’ultimo dei quali, quello del 2011, favorito “grazie alla storia dello spread, che non aveva radici nella realtà”.
Rammaricato per l’attuale situazione del Paese, Berlusconi ha sottolineato come “l’Italia non conti più nulla in Europa e nel mondo”. Di qui l’invito ai cittadini a non votare per un movimento “ribellista, pauperista e giustizialista come i Cinque Stelle, fatto di persone che vengono dal nulla, mai provate sul campo del lavoro, che rappresenta un nuovo gravissimo pericolo per il nostro Paese”. Per questo, “a dispetto dell’età, mi sono guardato allo specchio e ho trovato ancora una volta la forza per stare in campo e far sì che l’Italia non cada nelle mani di questo movimento. Perché io sono l’unico protagonista nel centrodestra – ha rimarcato tra gli applausi – che può fermare i Cinque Stelle”.