Si tratta di un autista Seac. La decisione della Corte d’Appello di Campobasso, che ha ribaltato un pronunciamento del Tribunale del lavoro


CAMPOBASSO. Dovrà essere reintegrato al lavoro l’autista della Seac licenziato per aver utilizzato tre giorni di permesso per motivi sindacali. Presi in maniera arbitraria e illegittima secondo l’azienda, che gestisce il trasporto pubblico a Campobasso e che, è emerso, aveva fatto pedinare il lavoratore, sindacalista della Uil, da un investigatore privato.

E’ quello che prevede una sentenza della Corte d’Appello di Campobasso, che ribalta il pronunciamento del Tribunale del lavoro, che aveva negato la reintegra del lavoratore. In appello gli avvocati Nicola Criscuoli e Gianlivio Fasciano hanno invece sostenuto e provato giudizialmente che il lavoratore avesse, effettivamente, fruito in modo del tutto legittimo dei permessi sindacali richiesti.

La Corte d’Appello ha ritenuto che l’avvenuto utilizzo dei permessi richiesti per svolgere l’attività sindacale, non lede il vincolo fiduciario tra le parti e, quindi, non giustifica il licenziamento ma, eventualmente, una sanzione conservativa.

“Una sentenza – questo il commento degli avvocati – che dichiara illegittimo un provvedimento sproporzionato, oltre che ingiustificato, in contrasto con le piu’ basilari regole espresse dalle norme e contratti collettivi”.

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