Isernia, la riforma della giustizia e le insidie dell’accordo ‘giallo-verde’

Il convegno organizzato in occasione della nascita dell’associazione Radicali Molise. La sfida secondo il promotore Gianmarco Cimorelli: “Una rivoluzione culturale in questa piccola regione”

ISERNIA. Debutto nel capoluogo pentro per l’associazione Radicali Molise. Per l’occasione, presso lo spazio Galleria Cent8anta, è andata in scena una due giorni di eventi con focus su temi cruciali per il futuro del Paese, quali la giustizia e l’Europa.

A promuovere le iniziative il giovane Gianmarco Cimorelli, che intende lanciare al Molise un’importante sfida culturale: “L’obiettivo – ha spiegato a isNews – è portare anche nella nostra piccola regione quei valori e quelle battaglie che da sempre hanno contraddistinto il modus operandi dei Radicali Italiani. Abbiamo deciso di iniziare la nostra avventura con un convegno sulla giustizia, – ancora Cimorelli – particolarmente fondamentale alla luce di ciò che accade a livello nazionale, con il ‘contratto di governo giallo – verde’ (tra M5S e Lega, ndr) che prevede l’inasprimento delle pene, la riduzione delle garanzie processuali e un rafforzamento delle forze di polizia. Una visione della giustizia, che spesso sfocia in desiderio di giustizia sommaria, dalla quale i Radicali si discostano, sostenendo la necessità di una riforma che non leda i diritti civili. L’associazione è ora attiva sul territorio – ha concluso – pronta a dare il suo contributo sulle principali questioni che investono la società e per lottare nel nome delle libertà individuali”.

Ed ecco che, durante il convegno, tenutosi nel pomeriggio di sabato 19 maggio, il parterre di qualificati relatori ha approfondito i temi della riforma dell’ordinamento penitenziario, del 41 bis, delle pene alternative, dei reati contro la pubblica amministrazione, dei processi mediatici e di altri aspetti del sistema giustizia, specie in relazione alle novità verosimilmente contenute nell’accordo tra il Carroccio e i grillini.

A moderare i lavori la giornalista del quotidiano ‘Il Dubbio’, Valentina Stella, la quale ha introdotto il dibattito ricordando i due anni dalla morte dello storico leader dei Radicali Marco Pannella e i trent’anni dalla scomparsa di Enzo Tortora, protagonista del più clamoroso errore giudiziario della storia della Repubblica, e, soprattutto fornendo importanti dati sull’argomento, sconosciuti ai più. “A fronte di una sola persona che in permesso compie reato, – ha spiegato Stella – ce ne sono altre 45mila che sono ammesse alle pene alternative che non commettono reati; abbiamo nelle nostre carceri il 34% di presunti innocenti, ossia persone per cui non è arrivata una sentenza definitiva; negli ultimi 25 anni 26.412 persone hanno subìto un’ingiusta detenzione: sono state indennizzate dallo Stato con 656 milioni di euro. I dati sulla recidiva – ancora la giornalista de ‘Il Dubbio’ – riferiscono che tornano a delinquere il 70% dei detenuti che hanno scontato tutta la pena in carcere, mentre tra quelli che hanno avuto accesso alle misure alternative solo il 10%. Al 9 gennaio 2018 i processi pendenti erano 3.628.936 nella giustizia civile e 1.517.746 nel settore penale”. Numeri importanti e poco noti ai quali contrapporre, secondo Stella che riprende il pensiero di Pannella, il diritto alla conoscenza, ossia “il diritto di conoscere la realtà delle cose, per non essere sopraffatti dalla paura, dalla percezione della mancanza di sicurezza”.