Migranti, Di Lucente propone l’accoglienza soft: in Molise solo le famiglie

Per consentirne l’integrazione reale. L’opinione del consigliere regionale dei Popolari per l’Italia, che interviene in merito alla vicenda Pescolanciano

CAMPOBASSO. “L’accoglienza va fatta secondo criterio. In Molise mandateci le famiglie, magari anche con i bambini. Il resto no. Non siamo ancora pronti”. Questa la posizione del consigliere regionale Andrea Di Lucente, che interviene sulla questione migranti e sulla vicenda di Pescolanciano, “per la quale – ha detto – esprimo netta condanna, anche se non si può denigrare un intero paese per la scelta di qualcuno”.

“Una vicenda che fatto capire – ha rimarcato il consigliere – che i nostri paesi non sono pronti a questo genere di accoglienza. Chi vorrebbe vedere bivaccare ragazzi per giornate intere lungo le strade dei propri centri? E il tutto per far arricchire delle cooperative che fanno il bello e il cattivo tempo”.

Il modello che propone lui per i piccoli centri del Molise è quello sperimentato anni fa, quando a sbarcare sulle coste della Puglia erano persone provenienti dalla ex Jugoslavia. Quello di un’accoglienza ‘soft’.

“A Vastogirardi – racconta – ospitammo delle famiglie di macedoni e di kosovari. Famiglie, appunto. Che erano interessate a integrarsi e per le quali l’intero paese si prodigò in una gara di solidarietà. A distanza di decenni quelle famiglie sono ancora lì, hanno casa lì e si sono perfettamente integrate nel tessuto sociale del paese. Qui, invece, si impone un’integrazione dall’alto. Non si può ottenere che una rivolta dal basso”.

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