E’ l’opinione della Coldiretti, che plaude all’imminente firma di un protocollo d’intesa tra sei regioni e alla candidatura dei tratturi a Patrimonio dell’Umanità
CAMPOBASSO. Millenarie ‘autostrade’ dell’antichità, formidabili vie di comunicazione, scambi economici e culturali, che oggi possono rivitalizzare l’economia di territori altrimenti destinati a restare sconosciuti ai più. I tratturi, candidati all’Unesco a Patrimonio immateriale dell’Umanità, si apprestano a diventare, per il Molise, un volano di sviluppo non solo turistico, ma anche economico ed ambientale.
Ne è certa Coldiretti Molise, che ha accolto favorevolmente l’imminente firma (prevista per il 22 giugno all’Aquila) di un protocollo d’Intesa, mirante alla valorizzazione transumanza nel Sud Italia, da parte dalle Regioni Molise, Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia e Lazio.
“Un utile documento – la posizione di Aniello Ascolese, direttore regionale della Coldiretti – che racchiude in sé le premesse per una crescita del territorio a 360 gradi. Il tutto partendo dal turismo e dalla scoperta della cultura dei luoghi, passando per lo sviluppo sostenibile dell’allevamento e delle colture bio, fino ad arrivare alla riscoperta degli antichi sapori delle eccellenze agroalimentari del territorio. Dunque prodotti di alta qualità e a chilometri zero – ha aggiunto – oggi sempre più richiesti da un consumatore attento ed esigente, come testimonia il crescente successo del mercato di Campagna Amica a Campobasso, dove due volte a settimana è possibile acquistare molte delle eccellenze della nostra regione”.
La firma del documento arriva a pochi giorni dalla conclusione della transumanza di centinaia di capi bovini, dalle pianure delle Puglie alle zone montane dell’alto Molise, in provincia di Isernia, oltre che di altre transumanze ‘minori’ che si tengono in regione. “Un’iniziativa che potrà dare – ha affermato Giuseppe Spinelli, delegato confederale di Coldiretti Molise – nuovo impulso all’economia agricola e zootecnica regionale, che da sempre è sinonimo di genuinità e tracciabilità, come impongono le nuove norme a tutela del vero Made in Italy”.
“Una tradizione, questa della transumanza – ha precisato Spinelli – che si spera possa essere rivitalizzata, certi che la riscoperta dei luoghi dove nascono le eccellenze del territorio non potrà che apportare benefici all’economia del Molise, che vede sempre più giovani impegnati in agricoltura con nuovi e importanti progetti imprenditoriali, miranti a far uscire la nostra piccola regione dall’isolamento geografico cui si è vista confinare, spesso a causa della mancanza di idonee infrastrutture. Non basterà certo questo – ha concluso il delegato confederale di Coldiretti – a rilanciare la nostra regione sui grandi mercati nazionali ed esteri ma di certo costituirà un utile strumento che, usato nel giusto modo, consentirà di far conoscere il Molise al ‘grande pubblico’ dei consumatori del XXI secolo”.
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