Per chiedere un maggiore coinvolgimento nelle attività portate avanti dal nuovo Governo regionale. Presentate già le prime proposte di sostegno e rilancio del settore
CAMPOBASSO. Un incontro urgente al nuovo assessore alle Attività produttive e allo Sviluppo economico Vincenzo Cotugno. A chiederlo le organizzazioni regionali dell’Artigianato e delle Pmi, Ura Claai, Cna imprese, Ama Casartigiani e Confartigianato Imprese. Un incontro finalizzato a mettere a disposizione dell’esecutivo regionale i risultati dell’azione di monitoraggio delle imprese associate (circa un terzo del totale in regione), anche tramite la costituzione di un Tavolo tecnico congiunto.
Associazioni che intanto formulano già una serie di proposte unitarie. A partire dalla revisione della Legge 32/2000, in considerazione dei cambiamenti che ha subito il settore, delle nuove politiche comunitarie, dei sistemi di approccio ai mercati internazionali, delle nuove relazioni industriali e, non da ultimo, le problematiche riferite all’accesso al credito. Com’è già avvenuto in altre regioni italiane.
Attenzione, poi, al sistema dei Confidi, che in un periodo di crisi e di contrazione dei prestiti riescono ancora a garantire quell’accesso al credito senza il quale il dialogo banca-impresa risulterebbe pressoché interdetto. “Operazioni di sintesi e di dialogo tra le tre Cooperative di Garanzia – hanno dichiarato le associazioni artigiane sono già in atto, proprio per comprendere ed elaborare studi di fattibilità per azioni unitarie tese alla valorizzazione di ciò che è stato realizzato fino ad oggi. Dopo la parentesi buia di Fidi Molise, consorzio di secondo livello che con l’intervento regionale avrebbe potuto rappresentare un nuovo modello di sviluppo, ma che di fatto è stato ‘bannato ab origine’, si evidenzia l’opportunità di nuove interazioni tra gli stessi Confidi e la Finanziaria regionale (Finmolise), affinché possano essere messe in campo nuove strategie”.
Chiesta inoltre la soluzione delle richieste di finanziamento a Artigiancassa. Non saldate infatti per mancanza di fondi le richieste di contributo in conto interesse avanzate da numerose aziende artigiane, che hanno effettuato investimenti e che attendono ancora i contributi. Le altre proposte al governo regionale riguardano la formazione e la consulenza alle piccole e medo imprese, per la promozione e valorizzazione delle produzioni dell’artigianato artistico e tradizionale di qualità, anche attraverso l’istituzione di specifici marchi collettivi regionali.
Chiesta infine la costituzione di un tavolo permanente dell’artigianato, sintesi tra il mondo delle imprese e quello politico-istituzionale. “Una maggiore presenza in fase di programmazione – concludono le organizzazioni dell’artigianato – è una buona pratica, che garantirebbe un maggior dialogo e risposte più adeguate alle attese del sistema imprenditoriale”.