Sul piede di guerra il Pcl che attacca i vertici di via Berta e ribadisce la necessità di un passo indietro per garantire ai precari un futuro occupazionale
ISERNIA. Niente stabilizzazione per gli ex cantonieri della Provincia di Isernia. Resta ferma la posizione dell’amministrazione di via Berta che, anche nel corso dell’ultima seduta del Consiglio, ha difatti confermato l’impossibilità di assumere i 33 stagionali rimasti senza lavoro quasi due anni fa. Una scelta che ha scatenato contestazioni da parte di chi invece, è sicuro che i margini per garantire un futuro occupazionale ai precari ci sono.
Sul piede di guerra anche il Pcl, che ‘boccia’ ancora una volta tale scelta. Una guerra sui numeri quella in atto con pareri opposti sul da farsi. “In nessun incontro ed in nessun Consiglio – evidenzia il coordinatore Tiziano Di Clemente – ci sono state fornite adeguate controdeduzioni tecniche da parte dei consiglieri della maggioranza destra-Pd. Nondimeno tra quelle centinaia di pagine del DUP abbiamo rintracciato poche righe dove si afferma – in modo generico e fumoso – che ‘non vi sarebbero i margini assunzionali ordinari’ perché la ‘spesa del personale’ avrebbe raggiunto il tetto massimo di 3.072 mila euro, senza però fornire alcun dato contabile che dimostri tale affermazione, per il triennio 2018/2020”.
Sempre esaminando il documento unico di programmazione, ad avviso di Di Clemente “viene completamente ignorata l’ulteriore deroga ai limiti suddetti prevista dall’art.20 del D. Lgs. 75/2017 (spesa media triennio 2015/2017 del lavoro flessibile), che in base alla attestazione dell’ente stesso n.3802/2018 è pari ad 209.661,30 euro, corrispondente ad altre 16,5 unità cantonieri part time B3. I quanto alla copertura finanziaria la spesa degli ex cantonieri da stabilizzare è di 400 mila euro: è incredibile che in un bilancio con 17 milioni di entrate correnti non si destini meno del 2% alla funzione fondamentale della manutenzione stradale e al piano neve”.
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