Il consigliere ha inviato una missiva al presidente Verna affinché venga dato il giusto riconoscimento al collega di Sessano del Molise ucciso in un agguato a Roma nel marzo del 1979


ISERNIA. “Si riabiliti la figura di Mino Pecorelli”. Questa la richiesta, messa nero su bianco dal consigliere e componente della Commissione Cultura dell’Odg Vincenzo Cimino e inviata al presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna, per dare il giusto riconoscimento al collega morto in un agguato a Roma nel 1979.

“All’interno della sala consiliare della nostra struttura romana fanno bella mostra di sé – si legge nella lettera -, le fotografie dei giornalisti martiri, colleghi che hanno pagato a caro prezzo il ruolo, la funzione, la professione giornalistica. Anzi, alcuni di essi hanno perso la vita prima ancora di trovare addirittura la iscrizione all’Ordine o persino il giusto contratto di lavoro.

Molte delle storie che si ricollegano a loro trovano senza nome persino i sicari, mandanti e motivazioni che ci chiariscano le idee sul perché di questo sangue. A tal riguardo, tra i colleghi non trovo cenno, alcuna menzione e riconoscimento per il collega molisano Carmine Pecorelli detto Mino. Il che mi meraviglia perché il giorno del suo barbaro agguato, io potevo vantare 3 anni, ma la classe dirigente dell’Odg molti di più.

Non credo io debba dirle altro su Pecorelli, ma molto probabilmente l’Ordine dei Giornalisti debba fornire delle spiegazioni su questa che voglio definire dimenticanza. In attesa di un suo pronto riscontro, le chiedo di adoperarsi al fine di recuperare il tempo perso e di conseguenza riabilitare la figura del collega, per troppo tempo oggetto di ombre che non fanno bene alla categoria, all’Ordine nazionale dei Giornalisti, alla famiglia del cronista assassinato”.