Niente eutanasia e no all’accanimento terapeutico: arriva il testamento biologico

Le novità illustrate in una conferenza stampa dell’assessore alle Politiche sociali del Comune di Campobasso Alessandra Salvatore. Novità anche in materia di ludopatie e la fotografia di un dramma: 50 persone hanno perso i beni di famiglia e chiesto sostegno a Palazzo San Giorgio

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CAMPOBASSO. A Campobasso è ora possibile dare le proprie disposizioni per il fine vita. Nulla a che vedere con l’eutanasia, ma le indicazioni, contenute in una busta chiusa della quale sarà garante un fiduciario, consentono ora di dire no all’accanimento terapeutico o prevedere la possibilità della cremazione. Novità contenute nel testamento biologico, che il Consiglio comunale di Campobasso ha approvato nell’ultima seduta e che di fatto sono ora operative, come prevede la legge nazionale.

Novità illustrate dall’assessore alle Politiche sociali di Palazzo San Giorgio Alessandra Salvatore, che ha anche anticipato cosa cambia in materia di lotta alla ludopatia, un fenomeno del quale è evidente solo la punta dell’iceberg. Le persone in cura al Sert, sempre più numerose, e quelle, ad oggi sono 50, che hanno perso tutto il patrimonio e si sono rivolte ai Servizi sociali, per avere un sostegno.

Si parte dal testamento biologico, ovvero dai Dat, Disposizioni anticipate di trattamento, contenute dal regolamento approvato dall’assise civica, con il relativo registro, dopo il lavoro condotto, in maniera bipartisan, in Commissione Politiche sociali. Novità che erano state anticipate in una mozione del centrosinistra, ha spiegato l’assessore Salvatore, e che hanno recepito le ultime normative nazionali. Tutti i residenti di Campobasso potranno, su un modulo prestampato, dare delle indicazioni per il fine vita.

“Non stiamo certo parlando di eutanasia – ha chiarito l’assessore Salvatore – ma tutti possono esprimere le loro volontà, chiedendo eventualmente di non dar luogo a quello che comunemente si chiama accanimento terapeutico. Si tratta di disposizioni in vigore per la città di residenza, che come per ogni testamento possono eventualmente essere modificate, se si cambia opinione”. 

E’ finalizzato invece a evitare situazioni di conflittualità all’interno della famiglia, nell’interesse dei figli minori che non convivono con mamma e papà, il regolamento sulla bigenitorialità, anche questo approvato dal Consiglio comunale nell’ultima seduta. Che ha poi dato via libera alle modifiche al Regolamento sulla disciplina del gioco lecito.

“Ci siamo dovuti adeguare alla legge regionale, che a mio avviso è peggiorativa della prima bozza, redatta anche sulla base delle indicazioni fornite dal Comune – ha chiarito ancora l’assessore Salvatore – Abbiamo dovuto eliminare dall’elenco dei luoghi sensibili le zone vicine agli uffici postali, agli sportelli bancomat, ai ‘Compro oro’, ovvero i luoghi dove si può entrare in possesso di denaro da spendere al gioco. Restano ‘out’ le aree vicino alle scuole, i locali di aggregazione, i centri anziani”.

E resta la consapevolezza di un fenomeno, quello delle ludopatie, in triste aumento. “Noi purtroppo abbiamo consapevolezza solo della punta dell’iceberg – ha concluso l’assessore – come Politiche sociali trattiamo i casi di una cinquantina di cittadini, che hanno chiesto il nostro aiuto perché in alcuni casi hanno perso al gioco tutto il patrimonio di famiglia. Si tratta purtroppo di un fenomeno quanto diffuso tanto sottostimato”.

All’approvazione del regolamento in Consiglio comunale seguirà l’ordinanza del sindaco Antonio Battista, che indicherà tempi e modi di apertura di sale scommesse e sale slot.

Carmen Sepede

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