La consigliera leghista replica ai detrattori dell’attuale governo regionale e promette barricate nel caso di chiusure di reparti o di presidi sanitari
CAMPOBASSO. Accusato dal Movimento Cinque Stelle di continuità col governo Frattura per quanto concerne la gestione della sanità molisana, il governatore Donato Toma trova sostegno nella consigliera leghista Mena Calenda, la quale torna a puntualizzare l’iter che ha portato all’emanazione del provvedimento di chiusura dei punti di primo soccorso di Venafro e Larino, scagionando – a suo avviso – il presidente della Regione in carica da ogni addebito. Anche se l’accusa mossa al governatore da parte di Andrea Greco è proprio quella di non aver, sostanzialmente, preso le distanze dal predecessore.
“Vorrei ricordare a chi ha memoria corta, – scrive in una nota stampa Calenda – che il provvedimento di chiusura dei due punti di primo soccorso di Larino e Venafro non è frutto di decisioni del governo attuale, ma risale all’amministrazione Frattura, sulla cui proposta il governo Gentiloni diede attuazione ai piani operativi approvati nella Legge Finanziaria 2017. Lo ricordiamo tutti, almeno spero, che il Consiglio regionale fu depauperato da ogni tipo di potere, decisionale soprattutto, per cui non aveva e non ha oggi alcun poter di intervento”.
Ma la consigliera va oltre, annunciando che si batterà per scongiurare qualsiasi ipotesi di chiusura, da quella dei reparti a quella dei presidi sanitari stessi. “Chiarito ciò, la mia personale posizione è accanto ai cittadini molisani. Mi batterò sempre affinché le nostre realtà non subiscano ancora amputazioni che lacererebbero ulteriormente la già critica condizione. Ho sempre affermato, insieme al mio partito, che mai avremmo sottoscritto e condiviso la chiusura di un ospedale, men che mai la chiusura dei Pronto Soccorso. Ho sempre sostenuto che il Molise ha bisogno di potenziare la sanità, secondo una road map che sto analizzando punto per punto. Il mio ruolo sarà di sicuro quello di vigilare, controllare che le istanze dei cittadini vengano canalizzate verso risultati di cui possano beneficiare tutti, allo stesso modo e alle stesse condizioni. Proprio ieri – ancora Calenda – ho incontrato, unitamente al presidente Toma, il comitato spontaneo ‘difesa della Senologia di Isernia’, che rischia, sempre secondo precedenti provvedimenti, la chiusura imminente. Stiamo già lavorando per individuare la migliore soluzione per tutte le donne molisane. Il centro di Senologia – conclude la consigliera del Carroccio – è di fondamentale importanza, non solo inteso come trattamento di cura, ma anche e soprattutto nell’ottica della prevenzione, che avrebbe un beneficio sulla salute delle e sulla spesa pubblica”.
Unisciti al gruppo Whatsapp di isNews per restare aggiornato in tempo reale su tutte le notizie del nostro quotidiano online: salva il numero 3288234063 e invia ISCRIVIMI