di Andrea Vertolo
Dopo le iniziative in tutta Italia il ministro dell’Interno Salvini minimizza l’ evento. La rappresentanza molisana di ‘Libera contro le mafie’ ne rimarca, invece, il significato
CAMPOBASSO. In tutta Italia centinaia di persone hanno manifestato la volontà di non alimentare odio ed emarginazione attraverso la politica. I presidi delle ‘magliette rosse’ hanno così alimentato i dibattiti su tutti i fronti in riferimento al fenomeno migratorio e di conseguenza sulle politiche di accoglienza. Il commento più discusso è stato, senza dubbio, quello a firma del ministro dell’interno Matteo Salvini, il quale ha minimizzato l’iniziativa affermando, in tono ironico, che di magliette rosse in casa non ne ha trovate. Un’uscita pubblica che, come prevedibile, ha indignato i partecipanti e gli organizzatori dell’iniziativa.
“Abbiamo indossato delle magliette rosse – ha dichiarato Franco Sorrentino, rappresentante molisano di Libera contro le Mafie – perché rappresenta il colore che indossano i migranti che provengono dal mare per essere riconosciuti. Il nostro vuole essere un monito per arginare da subito una deriva nazionalista che sta coinvolgendo gran parte dell’Europa. Abbiamo il dovere – conclude Sorrentino – di riconquistare il senso di comunità. I valori più alti della nostra società si costruiscono sul valore più grande, quello della solidarietà, della fratellanza tra i popoli. Questi valori oggi sono messi sempre di più in discussione e dobbiamo essere noi, come cittadini non strutturati politicamente, a riportare il buon senso nelle parole e nelle azioni”
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