Per il gruppo di cattolici la manifestazione del 28 luglio è un attacco etico al concetto di famiglia

CAMPOBASSO. Il Gay Pride continua a far discutere, così come si auguravano gli organizzatori. Dopo le polemiche in consiglio comunale per il patrocinio donato all’iniziativa, questa volta i nasi arricciati sono quelli dell’associazione cattolica Istituto per la Famiglia.

“La nostra città, le nostre famiglie, i nostri bambini- scrivono dall’associazione- vedranno sfilare uomini e donne che, ballando mezzi nudi per le strade del centro, come già visto nelle città italiane che hanno autorizzato tali manifestazioni, vorrebbero mostrare e dimostrare che la famiglia non deve essere necessariamente uomo-donna-figlio. Pertanto – ribadiscono i cattolici- nel pieno rispetto delle scelte che ogni essere umano, nella sua totale libertà, può e deve esercitare, l’associazione Istituto Per la Famiglia, vuole esprimere la netta contrarietà verso ogni tipo di manifestazione che si oppone all’etica umana e cristiana.

Non è infatti una sfilata sconcia– sottolineano dall’associazione- che può assicurare civiltà e diritti ad una società che si va “modernizzando” ma, piuttosto, il rispetto e il rifiuto della violenza possono essere introdotti nel sistema solo se la nostra generazione e, in particolare quelle future, saranno educate verso l’amore universale, reciproco e rispettoso, da rivolgere a tutti gli esseri viventi, prescindendo da quella che è la natura di ognuno e secondo quelli che sono gli insegnamenti del nostro Signore Gesù Cristo!

In tempi in cui la nostra società è ormai denudata dei propri valori e profondamente lacerata da una devastante crisi economica ed etico morale – le parole dell’Istituto per la Famiglia-  vogliamo rivolgere il nostro invito ai nostri governatori e amministratori che avendo preso un impegno in campagna elettorale, anziché fornire saltuariamente piccoli contributi, possano volgere piuttosto un serio e duraturo sostegno alla famiglia naturale, che sempre più spesso è vittima di scarsa considerazione da parte delle istituzioni pubbliche (in questo anche trova il suo scopo sociale l’IPF), il che va causando ferite sempre più profonde a tutta la comunità!

D’altro canto – concludono – esprimiamo vicinanza e solidarietà al Ministro della Famiglia Lorenzo Fontana che, nonostante le provocazioni e gli attacchi ricevuti, sta difendendo l’unica, vera e fondamentale istituzione voluta da Dio: la Famiglia”

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