Isernia, scuole sicure: le medie restano divise

L’amministrazione, seppur disponibile ad eventuali ulteriori confronti con le dirigenze scolastiche, mantiene la linea dei due poli e si difende dalle accuse delle minoranze circa l’assenza di programmazione

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ISERNIA. Seppur disponibile ad un ulteriore confronto con le dirigenze scolastiche, il sindaco di Isernia mantiene la rotta. La riorganizzazione dei plessi pentri prevedrà essenzialmente la realizzazione di due poli: uno a San Lazzaro, per accogliere gli alunni dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII, e l’altro a San Leucio, per ospitare gli studenti della San Giovanni Bosco.

In chiusura dell’assise fiume di ieri, durata oltre cinque ore, il primo cittadino Giacomo d’Apollonio non poteva non dirsi indifferente ai rilievi di parte della popolazione scolastica, con particolare riferimento al Comitato Giovanni XXIII, che ha proposto soluzioni alternative, tra cui l’accorpamento delle due medie nel nuovo edificio a San Leucio, se non addirittura un’inversione di poli.

Ed ecco che è apparso possibilista su approfondimenti finalizzati ad eventuali limature, ma si è mostrato altresì fermo sul suo progetto di ridistribuzione degli alunni: “Personalmente – ha detto – non condivido l’accorpamento delle due medie né concettualmente, né tantomeno tecnicamente. Perché in ogni caso i numeri non ci sono. Le due scuole medie non riuscirebbero a fruire dell’unica palestra disponibile, solo per fare un esempio, e resterebbero cinque classi senza collocazione. Ho sbagliato – ha ammesso – a non ufficializzare il documento prima, ma resta valido un piano stilato già a febbraio, dopo un lungo confronto con le istituzioni e i tecnici”.

L’amministrazione ha poi respinto sonoramente l’accusa delle minoranze circa l’assenza di programmazione. “La decisione presa – è intervenuto il consigliere Nicola Moscato sul finire dell’assise – non è stata politica, ma frutto di scelte dirigenziali. Ci accusano di non avere programmazione, ma abbiamo ottenuto 3 finanziamenti in tre anni e completato la realizzazione di un plesso riuscendo a sbloccare un importante finanziamento, fermo da tempo”.
A rincarare la dose, anche con toni accesi, il sindaco stesso: “Non accetto più accuse pretestuose – ha tuonato d’Apollonio – La programmazione c’è: ci sono oltre 6 milioni per la San Giovanni Bosco, 3 milioni 151mila euro per la San Pietro Celestino e poi c’è il progetto sull’Andrea d’Isernia che è patrimonio del Comune”.

Il Consiglio si è chiuso oltre le 22.30. E stamani, a bocce ferme, l’assessore all’Istruzione Sonia De Toma ha ribadito: “La decisione è quella presa a febbraio. Ed è una scelta che mette in sicurezza tutti gli alunni di Isernia, che è poi il nostro obiettivo primario.
L’infanzia della San Giovanni Bosco dovrebbe andare da Miranda nei locali di via Berta – ha spiegato – Ed uso il condizionale solo perché dobbiamo firmare il contratto di locazione. La San Pietro Celestino andrà al V Settore. A San Lazzaro, invece, resteranno le scuole dell’infanzia e la primaria e alla ‘Tagliente’ trasferiamo sia la media Giovanni XXIII che l’infanzia della San Leucio”.

E ancora: “Al nuovo polo – ha aggiunto De Toma – verranno collocate la media ‘Andrea d’Isernia’ e, al pian terreno, parte della primaria della San Giovanni Bosco; l’altra parte andrà nel contiguo edificio colorato. La primaria ‘Ignazio Silone’, infine, resterà nei locali di via Umbria”.

 

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