Dopo la presentazione del Rapporto, da cui si evidenzia la riduzione del Pil e la ripresa forte dell’emigrazione
CAMPOBASSO. Frena l’economia in Molise, la Uil parla di un ulteriore anno perso, in relazione alle anticipazioni del Rapporto Svimez, da cui è emerso che la regione è l’unica nel Sud a evidenziare una riduzione del Pil (-0,1%).
“Scorrendo le varie analisi sui diversi ambiti – il commento del sindacato – a far tremare i polsi, il raddoppio delle famiglie del Sud con tutti i membri disoccupati, fenomeno che interessa tutte le regioni del meridione. Oppure la conferma del numero spropositato di giovani del Sud che emigrano altrove in cerca di lavoro, per non rientrare in quella percentuale mostruosa di disoccupati under 30”.
“Allo stesso modo – ha aggiunto la Uil – a preoccuparci sono le previsioni secondo cui nel 2018 e soprattutto nel 2019 si rischia un forte rallentamento della crescita prevista, che sarà dell’1,2% nel Centro-Nord e dello 0,7% al Sud. In due anni, quindi, si assisterebbe a un sostanziale dimezzamento del tasso di sviluppo”.
Ma le preoccupazioni riguardano soprattutto il Molise, maglia nera del Rapporto Svimez. Nello specifico le costruzioni nel biennio 2015-2017 hanno trainato l’economia locale, l’agricoltura perlopiù è rimasta statica, mentre l’industria, vera tragedia, ha segnato un calo di oltre il 7%, proprio a causa della chiusura di tante imprese. Mentre in altre realtà occorre sostenere una debole ripresa, in Molise bisogna ancora agganciarla su diversi settori.
“Dunque, la sintesi anche questa volta ha i soliti elementi – ha rincarato la dose il sindacato – elevata disoccupazione giovanile, migrazioni vere e proprie verso altre regioni o estero, scarsi investimenti pubblici, bassissima spesa rispetto ai fondi comunitari e strutturali. La ricetta della Uil è sempre la stessa: bisogna velocizzare i processi amministrativi, burocratici o sulla programmazione. Non possiamo più aspettare rispetto all’avvio delle iniziative legate all’Area di crisi e alla Zes, così come sulle cantierizzazione di tante opere pubbliche importanti e strategiche”.
“Dal governo regionale assicurano rapidità, ma stavolta le promesse devono essere seguite da azioni reali, e tangibili e soprattutto immediate. Sarebbe bello – concludono dal sindacato, smentire per una volta le previsioni negative e far scoprire a chi lavora sui numeri una regione che ha cominciato a correre”.
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