Diga di Chiauci: in 9 sotto inchiesta

L’indagine della procura di Vasto, riferita al periodo dal 2012 al 2016, ipotizza ingiusti vantaggi patrimoniali ad alcuni studi tecnici fino al concorso continuato in abuso d’ufficio. Sotto la lente, gli ex vertici del Consorzio di Bonifica Sud


CHIAUCI-VASTO. Ci sono 9 indagati nell’inchiesta della procura di Vasto sui lavori di completamento della diga di Chiauci. Come riporta il sito web ‘Rete8.it’, il procuratore capo di Vasto, Giampiero Di Florio, ha già inviato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a ex amministratori del Consorzio di Bonifica Sud di Vasto, ma anche ad alcuni tecnici e al titolare di una ditta campana.

Le accuse ipotizzate dalla procura, come ‘Rete8.it’ ha potuto leggere nell’ordinanza, vanno dagli ingiusti vantaggi patrimoniali ad alcuni studi tecnici – tramite l’affidamento senza gara ad evidenza pubblica come da Codice degli appalti, frazionando le consulenze nella durata e negli importi – fino al concorso continuato in abuso d’ufficio. Sotto la lente degli inquirenti, l’ex presidente del Consorzio di Bonifica Fabrizio Marchetti, l’ex direttore Nicolino Sciartilli, gli ex commissari Rodolfo Mastrangelo e Sandro Annibali, l’ex responsabile unico del procedimento Michelangelo Magnacca, i tecnici incaricati delle progettazioni Sante Di Giuseppe, Giovanni Sportelli, Gilda Buda e il procuratore di una ditta di Casoria, Giuseppe Latte Bovio

I fatti si riferiscono all’attività del consorzio tra 2012 a 2016. Com’è noto, la diga di Chiauci si trova in Molise, ma attinge le sue risorse idriche dal Trigno allo scopo di prevenire, specie per gli agricoltori della zona, il problema della siccità.

Tra le ditte che avrebbero illecitamente usufruito dei vantaggi “uno studio d’ingegneri associati per oltre 300 mila euro; una ditta di Casoria per circa 180 mila euro; vari tecnici per prestazioni dilatate in 5 anni per complessivi 400 mila euro: mentre all’ex presidente Marchetti viene contestato il fatto di essersi appropriato di oltre 7 mila euro addebitati sul conto di tesoreria a lui intestato o ricevuti direttamente a titolo d’indennità e rimborso spese a fini istituzionali del Consorzio”.

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