Dopo lo stop ai bagni, disposto dal sindaco Sbrocca per il superamento dei parametri relativi ai batteri enterococchi e escherichia, l’associazione ambientalista fa riferimento ai rilievi condotti da ‘Goletta Verde’
TERMOLI. Divieto di balneazione nella zona di Rio Vivo, per il superamento dei parametri relativi ai batteri enterococchi ed escherichia coli, Legambiente Molise chiede un monitoraggio capillare dei fiumi.
“Una notizia che non ci sorprende affatto – hanno dichiarato gli ambientalisti – perché negli anni con i monitoraggi svolti dalla Goletta Verde, che mai si sono voluti sostituire ai controlli ufficiali, abbiamo più volte segnalato le criticità presenti nei sistemi depurativi regionali. Infatti, ogni anno abbiamo segnalato livelli di forte inquinamento nei pressi della foce del canale Rio Vivo, indagando parametri quali gli enterococchi intestinali e l’escherichia coli.”
Il problema della cattiva depurazione affligge purtroppo tantissime zone dell’Italia, visto che nel nostro Paese circa il 25% delle acque di fognatura viene scaricato in mare, nei laghi e nei fiumi senza essere opportunamente depurato. Sebbene non vi siano procedure di infrazione pendenti sul Molise, continuano a permanere criticità ormai croniche. Motivo per cui, secondo Legambiente, sarebbe opportuno che gli organi competenti indaghino per definire le cause che compromettono lo stato di salute di mare e fiumi, utilizzando anche i nuovi strumenti repressivi previsti dalla Legge 68 del 2015 sugli Ecoreati in caso di scarichi illeciti.
“Per tali ragioni – ha annunciato l’associazione – visti i risultati negativi delle analisi delle acque svolte dai tecnici di Goletta Verde, abbiamo deciso di avviare un’azione giuridica presentando quattro esposti alle autorità competenti per denunciare i responsabili della cattiva depurazione, secondo quanto previsto dalla legge sugli Ecoreati.”
“All’Arpa Molise – questa la richiesta – chiediamo l’avvio di un monitoraggio delle aste fluviali regionali, volto a localizzare le criticità, per individuare e punire i responsabili di eventuali sversamenti illeciti, in modo da aiutare i comuni costieri ad affrontare la cattiva depurazione proveniente dall’entroterra. Alla Regione Molise chiediamo di avviare una seria politica di gestione dei corsi fluviali, per mezzo di uno strumento che permetta la riqualificazione partecipata dei fiumi e dei bacini fluviali quale il contratto di fiume. Tutto questo – concludono da Legambiente Molise – per migliorare la qualità del mare molisano a vantaggio di tutti: residenti, turisti, pescatori e soprattutto i balneatori che, nelle scorse settimane, criticando l’attendibilità delle sue analisi, hanno minacciato denunce nei confronti della Goletta Verde.”
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