L’approvazione oggi pomeriggio in Consiglio regionale, in una seduta dedicata in buona parte al tema della sanità. In cui non sono mancate le tensioni, anche sulla nomina del commissario, con lo scontro in aula tra Andrea Greco (M5s) e il governatore Donato Toma
CAMPOBASSO. Obbligo vaccinale, il Molise prima regione italiana a dotarsi di una legge in materia. Una normativa finalizzata a proteggere i bambini, in particolare quelli immunodepressi, ma più in generale l’intera popolazione della regione, dal rischio di contrarre malattie infettive.
A votare in favore della legge, di iniziativa dei consiglieri del Pd Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla, la maggioranza di centrodestra, con l’astensione dell’esponente della Lega Mena Calenda. No convinto, invece dei Cinque stelle, che hanno evidenziato soprattutto una questione procedurale, più che di merito. In linea con la posizione del ministro della Salute Giulia Grillo, che consente ai genitori di iscrivere i bambini a scuola e al nido con una semplice autocertificazione.
“Bisogna fare i conti con la realtà. Se siamo primi in Italia – ha detto Andrea Greco – un motivo ci sarà e cioè che in questo tema le Regioni non hanno competenza. Il provvedimento è vuoto, incostituzionale e a rischio di impugnativa da parte dello Stato. Quella del Pd è stata una trappola – ha aggiunto il portavoce del M5s – e la maggioranza ci è cascata. Il Pd prova a strumentalizzare e svilire il tema dei vaccini, per utilizzarlo come tema di scontro politico. Il M5s è a favore delle vaccinazioni ma una legge, soprattutto questa legge, non serve a nulla. Piuttosto serve controllare lo stato e il lavoro dell’anagrafe vaccinale regionale”.
In mattinata Greco aveva definito la legge “una deiezione legislativa”, facendo infuriare il Pd e la maggioranza. Con l’invito del presidente del Consiglio Micone a rispettare l’Aula, “perché stiamo dando un pessimo spettacolo ai molisani”.