Pronta l’opposizione in giudizio avverso la proposta della Soprintendenza ai Beni Archeologici e del paesaggio di ripristinare le restrizioni sul territorio del capoluogo pentro


ISERNIA. Torna “l’incubo” del vincolo paesaggistico a Isernia. Ma il Comune annuncia il ricorso al Tar.
Per anni il capoluogo pentro è stato oggetto di restrizioni ‘generalizzate’ connesse con la tutela del paesaggio e dei beni archeologici che hanno comportato conseguenze sull’attività edilizia locale. Restrizioni poi superate, ma solo temporaneamente.

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Molise ha riproposto, infatti, lo scorso agosto, il vincolo paesaggistico sull’intero territorio di Isernia. L’Ente, a questo punto, dopo un confronto con la struttura e con la Regione, decide però di opporsi in giudizio a tale decreto, considerandolo un ‘freno’ per lo sviluppo del territorio.

“La decisione – si apprende da una nota di palazzo San Francesco – è stata assunta dopo aver consultato i propri uffici, legale e tecnico, e dopo aver valutato accuratamente le possibili problematiche derivanti dal vincolo. L’ente ha anche ritenuto utile conoscere, su tale questione, l’orientamento della Regione Molise che, nei giorni scorsi, durante un incontro fra il vicesindaco Cesare Pietrangelo e il rappresentante dell’esecutivo regionale Roberto Di Baggio, ha condiviso la scelta fatta dal Comune.

Quella del ricorso è una scelta importante e necessaria, – prosegue la nota – poiché per anni il vincolo ha inciso in maniera negativa sull’edilizia, appesantendo oltremodo le procedure. Con la riproposizione della limitazione paesaggistica, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tramite la Soprintendenza, ha riavviato, oltre ogni scadenza prevista da una recente sentenza del Consiglio di Stato, una procedura risalente a molto tempo fa, ribadendo un vincolo generalizzato, senza alcun preliminare studio di dettaglio e non tenendo conto delle nuove normative, né delle mutate esigenze del territorio e dei suoi abitanti.

Sottoporre l’intera area di Isernia a vincolo paesaggistico – sostengono da palazzo San Francesco – significa blocco delle procedure edilizie, sovraccarico di lavoro per le strutture comunali e regionali, aumento dei costi gravanti sugli utenti per la progettazione e inutili lungaggini burocratiche.
Per scongiurare tutto ciò, il vicesindaco Pietrangelo, durante l’incontro con l’assessore Di Baggio, ha colto l’occasione per auspicare la sollecita conclusione dello studio per la redazione del Piano Paesistico Regionale, già in fase di avanzata elaborazione.

L’amministrazione comunale – conclude il comunicato – è convinta che il ricorso al Tar possa significare una effettiva ripresa dell’edilizia locale e sottolinea come Isernia vada senz’altro tutelata paesaggisticamente, ma dopo uno studio mirato e responsabile e non con fredde misure di salvaguardia che non contribuiscono efficacemente alla tutela del territorio”.

 

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