Emergenza occupazione a Isernia: sit-in degli ex lavoratori in lotta davanti al Comune

L’obiettivo è illustrare al sindaco Giacomo d’Apollonio una proposta in grado di risolvere la vertenza in atto. Il portavoce del ‘Led’ Emilio Izzo: “E’ necessario garantire un futuro più sereno a queste persone”

ISERNIA. Una proposta in grado di trovare finalmente una soluzione per i tanti, troppi lavoratori rimasti senza un’occupazione. L’hanno messa nero su bianco i componenti del comitato ‘Lavoro e Dignità’ che questa mattina si sono dati appuntamento davanti alla sede del Comune di Isernia per illustrarla al sindaco della città Giacomo d’Apollonio.

“Porteremo al tavolo la proposta – ha spiegato Emilio Izzo – e siamo certi che, se accettata, potrà portare alla soluzione della vertenza degli ex lavoratori. Al momento posso anticipare solo che riguarda il patrimonio culturale dell’intera regione Molise e in particolare della provincia di Isernia. Il capoluogo da sempre si è detto sensibile a questo tipo di argomento e alle istanze degli ex lavoratori. Certo, non è nelle possibilità del Comune ‘fare lavoro’, ma questa è un’occasione per raccogliere quelle sensibilità e sostenere la nostra proposta che potrà garantire un futuro più sereno a queste persone”.

Tante le criticità con cui si stanno facendo i conti gli ex dipendenti della Ittierre. “I lavoratori – ha ricordato ancora Izzo – aspettano la mobilità in deroga per altri cinque mesi. Nei giorni scorsi il presidente della Regione Donato Toma ha garantito di aver trovato i fondi. Adesso però è necessario che si attivino subito le procedure. Poi c’è il problema del concordato fermo al palo con il 40 per cento ancora non erogato. Anche su questa situazione stiamo ‘spingendo’ molto perché dovrà attivarsi una nuova gara e nei prossimi giorni avremo un incontro con il giudice proprio per discutere di questa tematica. Ma la criticità più forte resta l’emergenza lavoro. Si tratta di persone – ha concluso il portavoce del ‘LeD’ – che hanno un’età che non consente più di perdere tempo. Per loro questo è l’ultimo treno”.  Da qui la necessità di trovare soluzioni adeguate e condivise in grado di garantire un futuro occupazionale.

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