Il consigliere Nico Romagnuolo ribatte a muso duro in merito alla portata del lavoro fatto in soli pochi giorni, che ha permesso di acquisire informazioni importanti che sono oggetto della relazione che, chiede al presidente Micone, potrà essere allegata alla mozione assieme alla registrazione delle audizioni tenute ieri nel corso delle quali sono venuti fuori tutti i dubbi delle strutture regionali competenti. Il consigliere ribadisce che il centrodestra è stato sempre contrario alla realizzazione di una “nefandezza, una bruttura per Termoli e per la regione intera”.
Tocca al portavoce dei 5 Stelle Valerio Fontana (nella foto, ndr), che accusa il Comune di Termoli di aver fatto un ‘pastrocchio legislativo, un pastrocchio nell’iter. Il Comune di Termoli è convinto di aver espletato processi procedurali che sono effettivamente errati. Massimo Pillarella è stato nominato per rappresentare la Regione per un progetto di 14,9 milioni di euro e poi si è trovato a dare pareri favorevoli per altri impianti e strutture non previste nel progetto”. Secondo la tesi di Valerio Fontana, il progetto avrebbe dovuto realizzare tre cose: tunnel, parcheggio e recupero del parcheggio Pozzo Dolce; progetto poi modificato al punto che quello attuale prevede appartamenti, piazze, palestre, uffici commerciali. “Grazie al Consiglio monotematico chiesto dal nostro gruppo Consiliare – spiega poi in una nota stampa – e grazie alla decisione che ne è scaturita, di convocare con urgenza la III Commissione invitando le strutture regionali e i tecnici coinvolti in audizione ad esporre tutte le procedure seguite finora, sono emerse moltissime ‘incertezze’ sull’operato del Comune di Termoli, sia in merito alla richiesta del finanziamento di 5 milioni di euro, sia in merito alla variante del Prg“. A conclusione del suo intervento, il consigliere 5 Stelle ha chiesto al presidente Toma “di riferire in aula gli esiti di questa analisi, appena gli verrà comunicata dalle strutture regionali competenti”.
Il portavoce Greco (5Stelle) ripercorre le tappe della vicenda, le ‘storture’ e le stranezze che, a suo dire, sarebbero oggetto di una inchiesta della Procura della Repubblica. Forte il ringraziamento ai componenti della Terza Commissione e al portavoce Fabio De Chirico che ha collaborato attivamente alla stesura della mozione.
Il battibecco con Facciolla fa da sottofondo all’intervento in aula durante il quale i due si apostrofano spesso.
E il capogruppo del Pd chiede di intervenire nuovamente: si dice convintamente contrario alla mozione, sottolinea il rischio di accumulare ritardi che potrebbero compromettere il finanziamento e accusa senza veli il MoVimento. “La delibera di cui parlate, che dichiarate essere illegittima, non è stata impugnata da nessuno. Invece di stare qui, andate a denunciare la Giunta Frattura per abuso d’ufficio. Se politicamente vi fate passare sotto il naso una delibera che incarica un funzionario, (Pillarella, ndr) che definite ‘dai superpoteri’, non la impugnate e poi venite qui, dopo 4 anni, a fare i ‘pistolotti’, allora vuol dire che dormivate o politicamente siete inadeguati”.
Il dibattito si conclude con le dichiarazioni del presidente Toma che ribadisce come, a suo parere, il ‘peccato originale’ sia stato il non consentire il referendum su questo caso che riguarda una città intera. “Non parlerei di tautologia – dice, correggendo la Fanelli – ma eventualmente di dibattito pleonastico”. In sintesi, però, il fatto stesso che la questione tunnel venga approfondita, chiarita in ogni suo passaggio al fine di verificarne l’iter e quindi la ‘giustezza’ di ogni comportamento, a parere del governatore, ‘restituisce’ la pienezza delle funzioni e delle prerogative al Consiglio.
La mozione passa con 18 voti a favore e due contrari. Quelli di Facciolla e Fanelli. E in Consiglio, grazie al tunnel di Termoli, Comune chiamato al voto fra circa sette mesi, ‘nasce’ una nuova alleanza: centrodestra e Movimento 5 Stelle, insieme, contro il Partito democratico.
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