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Vaccini e fondi all’editoria, bagarre in aula. I 5 Stelle abbandonano tra le critiche

Cosa è successo oggi, dopo il ‘fuoco e fiamme’ tra Facciolla e Greco? La miccia è stata nuovamente accesa quando il consigliere Antonio Tedeschi ha presentato un ordine del giorno sulla decisione di eliminare (a partire dal 2019 in modo graduale e dal 2020 in maniera netta) il contributo pubblico ai giornali.

Si è scatenata la bagarre, dopo la nota vicenda che ha visto il portavoce Andrea Greco sulla graticola per tre giorni visto che, con un post su Facebook, aveva annunciato il provvedimento con soddisfazione. I portavoce dei 5 Stelle hanno abbandonato l’aula scatenando la reazione dei consiglieri regionali che hanno sottolineato, nei diversi interventi, l’assenza di correttezza istituzionale dimostrata nel non contribuire al confronto in aula.

Nonostante la vulgata, il MoVimento 5 Stelle non ha alcuna intenzione di chiudere i media regionali, ma rompere il sistema su cui si reggono i grandi giornali, quello che ha visto la politica regalare soldi serviti solo a finanziare editori, a sanare bilanci, a fare utili. Sostenere il pluralismo dell’informazione – spiegano ancora i portavoce – non significa sostenere gli editori, quelli che impongono la linea editoriale, che non versano contributi Inpgi o che fanno contratti capestro. È lo stesso sistema per cui tanti giornalisti, giovani e meno giovani, sono sottopagati nonostante un lavoro quotidiano di ore e ore o che ricevono pagamenti a singhiozzo. Il MoVimento 5 Stelle vuole tutelare loro e i cittadini, anche perché sostenere il pluralismo dell’informazione significa sostenere la libera circolazione e il libero accesso a contenuti, verità, fatti. Significa sostenere quel diritto, costituzionalmente garantito, di informare ed essere informati. Invece anche oggi abbiamo discusso nel nulla”.

In sintesi, nel documento presentato dal consigliere Tedeschi e votato all’unanimità dopo un confronto in aula al quale non ha partecipato il Movimento che appunto aveva abbandonato la seduta, il Consiglio regionale impegna la Giunta e il suo Presidente a “fare voti al Governo e al Parlamento affinché si proceda alla modifica e/o integrazione della iniqua norma inerente all’azzeramento dei contributi alla stampa promuovendo la correzione anche a tutela dell’occupazione nel settore; che si proceda ai rimedi del caso, coinvolgendo la Conferenza Stato-Regioni per rimuovere l’attuale previsione normativa”.

Nell’ordine del giorno del consigliere Tedeschi viene specificato che occorre procedere con l’attuazione della normativa regionale sottoponendo la materia alla commissione competente per le interpretazioni e le valutazioni del caso già richieste, nonché alle eventuali modifiche alla normativa regionale e a tutte le azioni atte a sostenere la libera informazione e l’editoria.

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Carmen

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