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Zuccherificio, gli ex lavoratori: siamo passati da una vita dignitosa alla povertà

Politica assente, sindacati più interessati alle vicende della Gam che a risolvere la loro situazione, gli appelli caduti nel vuoto e gli incontri ‘inutili’:: la lettera degli ex lavoratori è un atto di accusa


CAMPOBASSO. Il Comitato degli ex lavoratori dello Zuccherificio stigmatizza il silenzio che, da venti giorni in qua, avvolge la loro vicenda.

Esattamente da tre settimane, infatti, dopo essere stati ricevuti dal presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone, alla presenza del sottosegretario, Quintino Pallante, degli assessori al Lavoro e alle Attività produttive e di qualche capogruppo consiliare, non si muove foglia. Nessuna risposta alle proposte avanzate.

“Erano presenti anche i rappresentanti di categoria sindacale che, secondo noi, avrebbero fatto meglio a non essere presenti, visto che due di loro hanno esternato interventi, come sempre, a favore della politica. Forse, è il caso di dirlo, hanno più a cuore la Gam per cui si battono con maggiore vigore. Il giorno in cui occupammo il Consiglio regionale – scrivono ancora – i sindacati ci consigliarono di firmare non si sa bene cosa: abbiamo dimostrato che possiamo fare a meno di loro, sia per gli incontri che durante i presidi”.

Non è una resa, quella dei lavoratori dello Zuccherificio ma una presa d’atto della distanza che separa le loro istanze dal mondo sindacale e dalla politica regionale.

“Ci sentiamo presi in giro da tutti, soprattutto da chi ci dovrebbe tutelare. I nostri sindacati si dovrebbero vergognare per non aver difeso persone che oggi vivono in grande difficoltà. Siamo passati da un tenore di vita accettabile alla povertà. Per non parlare dei regionali, mai presenti a nessun incontro. Sono sempre impegnati, probabilmente: la grave situazione in cui ci troviamo, noi ex lavoratori dello zuccherificio non deve interessargli molto.

L’ex assessore Veneziale, a suo tempo, emanò un bando per i lavori di formazione. In quella circostanza, ricordiamo la presenza assidua di un regionale, che poi venimmo a sapere, organizzava questi corsi (74 € ora per ogni partecipante). Da un anno a questa parte è scomparso. Cosa dire degli altri? Solo fumo e niente arrosto! La cosa più allucinante è che i sindacati nazionali non conoscono il problema al punto che, a molti di loro, abbiamo dovuto spiegare come stanno effettivamente le cose e chi rientra negli ammortizzatori”.

E’ inspiegabile, per i lavoratori, che nessuno abbia saputo indirizzarli su come muoversi per trovare una soluzione al loro ‘caso disperato’.

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redazione

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