No alle droghe: una lezione di vita e di futuro

Questa mattina la giornata di incontro-confronto con gli studenti “Per un Molise senza sostanze stupefacenti”. Evento in diretta televisiva sulle emittenti regionali Telemolise e Teleregione. Agli studenti una t-shirt che ‘ferma’ il ricordo di una lezione diversa dal solito.

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CAMPOBASSO. La platea è piena zeppa di vita:  450 gli alunni di diverse scuole del capoluogo che insieme prendono parte ad una lezione diversa ma ugualmente istruttiva, questo è certo.

Si chiama “Per un Molise senza sostanze stupefacenti” la giornata di incontro-confronto e vede fra i suoi promotori l’Università degli Studi del Molise, l’Ordine degli Avvocati, la Procura della Repubblica, l’Ufficio scolastico regionale, la Camera penale distrettuale, l’Ordine dei Giornalisti, l’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati), l’ufficio della Consigliera regionale di Parità e l’Ordine degli Psicologi.

Un momento che nasce sulla scia delle dichiarazioni rese solo qualche settimana fa dal procuratore Nicola D’Angelo che hanno acceso – finalmente – un faro sul consumo di stupefacenti in regione. Dati confermati anche dalle più recenti statistiche che raccontano di un trend preoccupante che coinvolge i giovani dai 15 ai 19 anni: gli studenti molisani sono in vetta alla classifica per l’uso di cannabis e anche per la ugualmente allarmante pratica del binge drinking (bere compulsivamente fino a stordirsi in poco tempo).

La Scuola è chiamata ad un compito indispensabile, da porre in essere assieme alle famiglie che spesse volte non hanno gli strumenti per confrontarsi con i propri figli oppure non riescono a farlo: affrontare il problema, raccontarlo, renderlo concreto e arrivare lì dove le parole di un genitore si fermano.

I lavori sono stati aperti, alle 10, dal Magnifico Rettore, Gianmaria Palmieri; di seguito gli interventi del Procuratore della Repubblica Nicola D’Angelo che ha squarciato un velo di silenzio che ha sempre circondato queste tematiche, da Anna Paola Sabatini, direttore della Usr Molise e da Demetrio Rivellino, del presidente dell’Ordine degli Avvocati.

 

Dopo i saluti, le relazioni di Pina Petta, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, di Viviana Di Palma, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Campobasso, della psicologa Giulia Leonelli e del direttore sanitario dell’Asrem Antonio Lucchetti.

Le parole però a volte non hanno la stessa percezione dell’ascolto di una storia vera: è la testimonianza di un uomo che ha ripreso in mano le redini della sua vita dopo un passato di tossicodipendenza a catalizzare l’attenzione della platea.  

Adesso è un adulto consapevole, che racconta ai ragazzi la sua esperienza a lieto fine: uno studente come tanti, che amava la musica e per seguire quel sogno faceva anche sacrifici ma, un giorno, a 17 anni, si è perso. Il suo calvario è simile a quello di tanti altri ragazzi: prima le droghe leggere, poi la cocaina e infine l’eroina. Un anno vissuto fuori di casa, senza affetti familiari e senza un tetto. La disperazione che trova una strada e lo riporta a casa dove inizia il suo percorso di riabilitazione presso una struttura pubblica. E piano piano tutto torna ad essere a colori, tanto che oggi – con fierezza – racconta la sua seconda vita con la certezza di aver preso la strada giusta.  

C’era anche padre Lino Iacobucci, che con quella passione che caratterizza le sue parole, è diventato l’esempio concreto di quanto possa fare il cammino della riabilitazione, del recupero Dopo di lui, e le sue toccanti emozioni, la parola è passata al responsabile del Serd (Servizio regionale per le dipendenze) Giuseppe Antonio Scioli. 

Tutto è andato in onda in diretta sulle due emittenti regionali, Telemolise e Teleregione.

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