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Querele a scopo intimidatorio, il senatore Ortis al fianco dei giornalisti

Il portavoce del Movimento 5 Stelle voterà la proposta di legge del collega Primo Di Nicola che prevede un risarcimento certo per chi è stato oggetto di azioni giudiziarie rivelatisi poi infondate, atto a dissuadere chi ‘minaccia’ la stampa con azioni improprie


CAMPOBASSO. Per essere davvero al fianco della categoria dei giornalisti e contemporaneamente avere bene in mente cosa significhi, nei fatti, il concetto di libertà di stampa, c’è bisogno di imboccare una strada ben precisa, che segni il confine con le confusioni e le diatribe che il tema, in questi ultimi giorni, ha generato.

E la posizione del senatore Fabrizio Ortis, portavoce molisano del Movimento 5 Stelle è sicuramente molto chiara. Lo ha spiegato bene usando il suo profilo Facebook.

“Con il senatore Primo Di Nicola – spiega riferendosi al Movimento Cinque Stelle – abbiamo presentato un disegno di legge dal titolo ‘Disposizioni in materia di lite temeraria’ che prevede un risarcimento per i giornalisti colpiti da querele rivelatisi infondate”.

Libertà di stampa significa anche avere quella ‘tranquillità’ nello svolgere il proprio lavoro che deriva sia dal rispetto del contratto di lavoro sia dalla certezza che non si è soli ad affrontare i procedimenti giudiziari in cui spesso si finisce dentro. Quanti sono i giornalisti che hanno dovuto difendersi per aver svolto con scrupolo le proprie inchieste, per aver scritto notizie magari non gradite ma vere, certificate? Quanti sono stati portati in Tribunale, hanno dovuto affrontare le spese legali per essere poi assolti? Spesse volte il meccanismo della querela nei confronti di un giornalista e di conseguenza del direttore della testata che ha dato il ‘via libera’ a quell’articolo giudicato diffamatorio è solo un espediente per mostrare i muscoli e tentare di zittire le voci critiche.

“Chi utilizza lo strumento della querela a scopo intimidatorio dovrà pensarci due volte – avverte il senatore Orits (nella foto, ndr) – perché con questa disposizione normativa potrà essere condannato a pagare fino a metà di quanto richiesto ai giornalisti querelati”.

Entra nel dibattito sul variegato mondo dell’informazione Fabrizio Ortis, con una proposta concreta che supporta la categoria e che di certo creerà dibattito fra gli addetti ai lavori e non solo.

Questo vuol dire avere a cuore il diritto all’informazione e la dignità di chi lavora con i fatti, non a chiacchiere. Fissiamo un parametro preciso per il giudice, pari a una somma non inferiore alla metà dell’oggetto della domanda risarcitoria. In tal modo, dissuadiamo dal presentare domande di risarcimento danni infondate e soprattutto, manifestamente esorbitanti, fatte a scopo puramente intimidatorio nei confronti del giornalista”.

Ls

 

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redazione

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