A due giorni dal vertice di Roma, nel quale dovrebbe essere rinnovata la cassa integrazione, Cgil, Cisl e Uil scettici sugli annunci di accordi raggiunti. Confermato per domani il presidio davanti al Consiglio regionale
CAMPOBASSO. Gam, la situazione dei 262 lavoratori resta drammatica. Questa la posizione dei sindacati di categoria, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, che restano cauti nonostante nella serata di ieri l’autorità di vigilanza ministeriale abbia dato parere positivo per il fitto di ramo di azienda.
Passaggio indispensabile per il rinnovo della cassa integrazione. Sindacati che, dopo un nuovo incontro con il governatore Donato Toma, nel quale è stata ribadita la richiesta di un Coniglio monotematico urgente, hanno confermato per domani un presidio davanti a Palazzo D’Aimmo. Senza escludere eventuali e ulteriori azioni a tutela dei lavoratori.
“A tutt’oggi – le dichiarazioni di Cgil, Cisl e Uil – permangono problemi gravi e per alcuni versi incomprensibili inerenti il fitto di ramo di azienda, elemento imprescindibile per la concessione della cassa integrazione. La retrocessione dei lavoratori da Gam a Solagrital sancirebbe, oltre alla fine del rilancio della filiera avicola molisana, anche l’ennesimo dramma sociale, dovuto al licenziamento definitivo dei dipendenti che resterebbero senza alcuna copertura sociale”.
“L’eventuale definizione negativa di questa vertenza – hanno aggiunto – comporterebbe ripercussioni anche sull’effettiva azione di rilancio dell’Area di crisi complessa che si basa anche e soprattutto sulla filiera avicola, compromettendo la richiesta di finanziamento di nuovi strumenti di ammortizzatori in deroga per tutti i lavoratori: 10.000 tra diretti e indotto”.
“Chiediamo a tutti gli attori coinvolti – hanno rimarcato ancora – di mettere al primo posto anche la sensibilità morale e sociale necessaria, per superare gli ostacoli sorti nelle ultime ore, auspicando che all’incontro per l’esame congiunto della cassa integrazione che si terrà presso il Ministero del Lavoro il 15 novembre siano presenti tutte le parti in causa, con l’obiettivo comune di definire positivamente il riconoscimento degli ammortizzatori sociali”.
“Nel contempo – hanno concluso i sindacati – confidiamo che anche le diverse componenti politiche che siedono all’interno del Consiglio Regionale marcino nella stessa direzione, lasciando da parte beghe di parte e proponendo soluzioni che guardino all’obiettivo della ragionevolezza e del buon senso”.
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