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Gam, l’annuncio di Toma in aula: firmata la proroga, domani a Roma andrò anche io

LA VISIONE DEL GOVERNATORE TOMA. Il presidente, riprendendo la parola, rimarca che la soluzione tecnica individuata questa notte nel corso della riunione con i sindacati abbia, di fatto, già soddisfatto l’amministratore della Gam. Intende però riflettere sulle due soluzioni proposte (una dal Pd, l’altra dal Movimento), rimarcando la discontinuità del suo Governo con quello precedente. La normativa a cui si riferisce Facciolla, la legge regionale 14/2016, impegnava la Finmolise per un milione e mezzo a valere su fondi destinati alle aziende molisane e quindi usava risorse non destinate alle partecipate. Secondo il governatore, “è illegittimo il solo promettere quelle cifre perché sono fondi per aziende che funzionano, non per quelle che sono in crisi”. Quella legge fu poi impugnata dal Governo, l’ex presidente Frattura però aveva preso un impegno circa la sua abrogazione e così andò. Era, appunto, un escamotage per garantire finanziariamente la Gam. Per il governatore Toma, fare oggi lo stesso errore, votando una legge che ricalchi quella del 2016, sarebbe assurdo: “Esiste già  un fumus di violazione degli aiuti di Stato, poi si vota una norma che è già notorio sia illegittima. Di fatto si rischia di aprire un caso con risvolti pesanti”. Alla luce della certezza data dall’impegno del Governo al decreto che autorizza 12 mesi di cassintegrazione, Toma chiede di accettare le risultanze della riunione di ieri e di votare la sua mozione.

Il Consiglio regionale vota la sospensione dei lavori, così come suggerito da Iorio, per individuare il percorso migliore alla luce della mozione e delle proposte avanzate in aula. Capigruppo in riunione fino alle 15.30 circa.  Alla ripresa dei lavori, il Pd e il Movimento 5 Stelle, nel corso delle dichiarazioni di voto, annunciano di non poter sostenere la mozione. Il Pd voterà contro, il Movimento 5 Stelle, per non creare eventuali problemi ai lavoratori, si asterrà.

MICAELA FANELLI (PD): LA CONCRETEZZA DELLA MINORANZA CHE SI FA MAGGIORANZA. Il consigliere regionale del Pd spiega perché la mozione di Toma non può essere votata: “Alla luce della riunione dei capigruppo, noi la mozione non la votiamo: è evidente che la parte general generica, quella fumosa prevale sulla volontà di essere concreti. Abbiamo depositato una proposta di legge chiara, sulla quale non ci sono né i dubbi né i rischi che sono stati paventati. Mi sembra evidente una inversione dei ruoli. La minoranza si vuole assumere una responsabilità, noi vogliamo che il Consiglio faccia qualcosa. L’automozione di Toma è inutile, fumosa e persino nella maggioranza ci sono posizioni fermanente differenti. In larga parte sono d’accordo con Iorio, nel venire incontro a questa concretezza, come con il gruppo dei 5 stelle. Se usciamo da qui con una mozione fumosa e di principio, non abbiamo svolto appieno il nostro ruolo. Non mi viene in mente, oggi, di essere in minoranza; non penso minimamente che, per ruolo, devo mettere in difficoltà qualcuno. Io voglio risolvere il problema. Quando Iorio dice che preferisce 262 famiglie ai tecnicismi secondari, dice una cosa condivisibile. Non è vero che non ci sia la possibilità giuridica di dare seguito alla nostra proposta di legge, perché c’è un concordato che consente di sostenere il percorso. La legge chiede di adottare un escamotage temporaneo, per scavallare un periodo. Questo periodo potrebbe durare di più di quello preventivato e con una norma possiamo guardare anche per il futuro prossimo. Oggi, qui, ci dovremmo assumere la responsabilità di non assumere alcuna decisione? La nostra proposta di legge aiuta in questo senso e non si corre il rischio di incorrere  nell’aiuto di stato perché l’esborso materiale, da parte della Regione, non avverrà mai. Questa norma serve solo a tutelare i lavoratori fino al giorno in cui non partirà la cassaintegrazione. Non incorreremo in alcuno dei rischi paventati. Ci sono le forme per essere concreti e non ci sono i rischi; c’è la copertura finanziaria, c’è una modalità che è stata già esperita da un’aula che si è assunta la responsabilità. Oggi, dopo aver capito che non c’è volontà di dare risposta concrete, una mozione fuffa noi non la votiamo. Noi siamo qui con lo spirito dei consiglieri di maggioranza e non di minoranza, che menano il can per l’aia: dovrebbe essere politicamente il contrario”.

IL MOVIMENTO 5 STELLE: CI ASTENIAMO DALLA VOTAZIONE PER NON CREARE PROBLEMI.  E’ il portavoce Andrea Greco a spiegare la motivazione di questa scelta. “Mi asterrò da valutazioni politiche, ma il Movimento non voterà la mozione. Così com’è non possiamo votarla. Non possiamo lasciare questa responsabilitrà in capo ai lavoratori, quello che avremmo dovuto fare è votare il nostro ordine del giorno che dava mandato al presidente di assicurare quella copertura economica utile, necessaria.  La Regione vuole impegnarsi per questo? Siamo pronti anche a votare la proposta del Partito democratico, in totale spirito di collaborazione, ma per non creare intralci il Movimento si asterrà dalla votazione della  mozione del presidente Toma”.

 

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