In lizza, oltre all’uscente Lombardozzi, Fantozzi per i Popolari e una possibile figura da ‘pescare’ nelle minoranze, su tutti Formichelli, che però si chiama fuori. L’efficacia della nuova norma che impone una durata di 30 mesi per il vertice dell’assise potrebbe tuttavia non valere per la consiliatura in corso
ISERNIA. Con l’approvazione del nuovo Statuto comunale, precisamente con l’introduzione della permanenza in carica del presidente del Consiglio e del suo vice per 30 mesi dalla loro elezione, si apre a Isernia la partita per l’individuazione del nuovo vertice dell’assise di palazzo San Francesco, che potrebbe eventualmente scalzare l’attuale Giuseppe Lombardozzi, il cui mandato scadrebbe, a questo punto, a metà dicembre.
Con l’entrata in vigore dello Statuto – 30 giorni dopo l’approvazione in aula, avvenuta lo scorso 8 novembre – si è stabilito che, in base all’articolo 22, “prima della scadenza dei 30 mesi il presidente in carica, d’intesa con il sindaco, convoca e presiede la riunione del consesso durante la quale si procede alla nuova elezione”.
E all’orizzonte si profila l’ipotesi di una corsa a tre, con due certezze e un’incognita.
LA STRADA DELLA RICONFERMA. Non si esclude, in primis, una riconferma dell’uscente. Lombardozzi, infatti, nonostante l’erosione del suo gruppo di appartenenza ‘Insieme per il Molise’ rimasto con soli 5 consiglieri, potrebbe comunque conquistare la fiducia della maggioranza dell’assise in virtù di un accordo politico o in assenza delle condizioni per l’individuazione di un sostituto.
L’OPZIONE DEI POPOLARI. Alla luce dei nuovi equilibri a palazzo San Francesco, nelle file della maggioranza il partito più rappresentativo è diventato quello dei Popolari, che ha fatto incetta di consensi, assottigliando proprio il gruppo politico riconducibile a Michele Iorio. Gli ormai sei membri (in egual numero solo agli esponenti della civica ‘Isernia migliore’, ndr) potrebbero legittimamente ambire alla poltrona della presidenza e avere anche i numeri per ribaltare lo status quo.
In questo caso, a prendere quota, sarebbe il decano del Consiglio comunale Gianni Fantozzi, già in lizza per l’incarico in prima battuta, nel giugno 2016. E scalzato proprio da Lombardozzi per la decisione, imposta al fotofinish dai leder regionali dei partiti, di seguire il criterio dei più votati per le assegnazioni delle poltrone. A causa di tale vecchio dualismo, per questioni di dignità politica e per non creare ulteriori attriti nella maggioranza, Fantozzi però non sembrerebbe disponibile a farsi avanti per lo ‘scettro’ sic et simpliciter, ma solo al fronte di un’ampia convergenza sul suo nome, che eviti imbarazzi di sorta.