Maxi frode fiscale, la verità delle sorelle Rossi davanti al gip

Oggi gli interrogatori di garanzia. Attenuate le misure cautelari per cinque delle sette persone indagate. La madre 91enne torna in libertà

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ISERNIA. Interrogatori di garanzia, stamani, per i sette indagati nell’ambito della maxi operazione della Procura di Isernia, denominata ‘Fil rouge’, sulla frode fiscale da 85 milioni di euro che ha coinvolto il noto Gruppo Rossi.

Per quattro persone è stata disposta dal gip l’attenuazione della misura cautelare, trasformatasi da obbligo di dimora in divieto di dimora nei Comuni dove hanno sede legale le società oggetto dell’inchiesta e dove le stesse opererebbero. Revocata ogni misura, invece, a carico di I.P, madre 91enne delle sorelle Clara ed Edda Rossi.

Per quanto concerne le due principali accusate, si apprende che le stesse hanno risposto punto per punto alle contestazioni, circa una trentina, ricostruendo le vicende al centro dell’inchiesta della procura ed hanno prodotto, altresì, parte della documentazione atta a ricostruire i movimenti ritenuti illeciti dagli inquirenti.

Al momento per loro nessuna pronuncia da parte del giudice per le indagini preliminari Vincenzo Di Giacomo, che a breve verrà sostituito.

Nelle more dell’avvicendamento, il legale delle imprenditrici pentre, Stefano Cappellu, si dice intenzionato a rivolgersi direttamente al Riesame per chiedere la revoca dei domiciliari.

“Le mie assistite – ha riferito l’avvocato Cappellu – hanno risposto a tutte le domande formulate dal gip e dal pm. Al momento ci siamo riservati la possibilità di richiedere la revoca della misura cautelare o, in subordine, una misura meno afflittiva. Formuleremo l’istanza al nuovo gip, che dovrebbe essere nominato già nei prossimi giorni, oppure direttamente al Riesame”.

 

 

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