Fondi ai gruppi, Facciolla: procedimento archiviato ma non chiedo indietro quanto restituito

Variazioni al Bilancio del Consiglio regionale. L’obiettivo, sulla scia di una determinazione dell’Ufficio di Presidenza, è quello di modificare l’iniziale impostazione del documento contabile poiché si rende necessario spostare somme da capitoli che hanno importi in eccedenza a capitoli che non ne hanno a sufficienza, al fine di un corretto funzionamento del Consiglio. In pratica, saranno destinati 32mila euro circa all’ammodernamento delle strumentazioni in uso ai gruppi consiliari (i personal computer), circa 15mila euro al funzionamento del Corecom e 27mila invece per il pagamento delle somme derivanti da due sentenze (e altrettanti decreti ingiuntivi) in favore di ‘ex portavoce’ che hanno avviato azioni risarcitorie negli anni passati. Nella discussione seguita all’illustrazione della variazione di Bilancio, le minoranze hanno chiesto un sostanziale rinvio della trattazione a venerdì prossimo al fine di avere contezza di tutti i documenti. La maggioranza è andata avanti invece sul terreno dell’approvazione. Rimarcato più volte che durante i lavori della Prima Commissione il dettaglio delle somme sia stato più volte affrontato.  Il consigliere Facciolla non ha partecipato al voto e, in seguito, è intervenuto per spiegarne la motivazione: in questa variazione di bilancio, con segno positivo e quindi come somme in entrata, sono appostati anche 6mila e 900 euro circa che, in qualità di capogruppo della passata legislatura, ha restituito al Consiglio regionale per una vicenda che lo ha visto, suo malgrado, sul banco degli imputati e che si è conclusa a suo favore. Facciolla  si riferiva alla vicenda dei fondi ai gruppi consiliari che lo ha visto coinvolto due anni fa: avrebbe potuto chiedere indietro la somma ‘contestata’ poiché è intervenuta l’archiviazione del procedimento penale avviato dall’associazione “Antonino Caponnetto”. Lo stesso consigliere ha spiegato in aula che si trattava del canone di affitto di un ufficio politico, spesa osservata dalla Corte dei Conti solo nella rendicontazione del 2016 sebbene facesse parte dei rendiconti anche degli anni precedenti. L’associazione ha denunciato l’ex assessore, il procedimento è stato archiviato. Quindi, avrebbe potuto richiedere il rimborso della somma che ha restituito ‘di tasca propria’ essendo stata acclarata la liceità della condotta e la congruità della spesa. Ma non lo ha fatto.

A fine discussione, è passata la modifica del Bilancio così come richiesto dalla maggioranza.

(seguono aggiornamenti)

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