Non tutti i commercianti hanno gradito la distribuzione degli addobbi luminosi decisa dal Comune e incalzano: “Anche noi paghiamo le tasse”
ISERNIA. Il capoluogo pentro si ‘veste’ a festa per il Natale. Campeggiano lungo le principali strade cittadine le tradizionali luminarie che contribuiscono, con le loro forme e colori, a creare un clima decisamente caldo, leggero e allegro, nonostante le temperature rigide e la crisi che non smette di attanagliare.
Tuttavia, non tutti gli esercenti si dicono contenti della distribuzione delle ‘lucine’ e degli addobbi. A manifestare malcontento, in particolare, i negozianti della parte bassa di Corso Risorgimento, quella più vicina alla villa comunale, all’incrocio con via Erennio Ponzio.
Seppur consapevoli che l’amministrazione di certo non può tappezzare di luminarie tutta Isernia, i commercianti in questione evidenziano come non sia la prima volta che quella parte di strada, nonostante sia vicina al parco pubblico e sia parallela a Corso Garibaldi (quasi per interno ‘coperto’ dalla luminarie, accese nel giorno dell’Immacolata, ndr), resti praticamente al buio.
E a nulla sarebbero valse le segnalazioni al Comune che, dopo aver mostrato una certa apertura nei confronti delle lagnanze, avrebbe poi tirato dritto con i piani originari.
“Anche noi paghiamo le tasse – dicono gli esercenti – E non è giusto che veniamo trattati come cittadini di serie B. Natale è per tutti, perché noi senza luci natalizie?”. Una rimostranza che assume ancor più vigore visto che il Comune, quest’anno, ha stanziato una somma importante per eventi e luminarie lungo le vie cittadine, pari a 40mila euro.
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