Questa mattina la festa in reparto per celebrare il traguardo dei 500 parti che di fatto garantisce la permanenza del presidio. Scungio: “Il territorio ha risposto in maniera eccezionale”
di Deborah Di Vincenzo
ISERNIA. Competenze, professionalità, ma anche un fondamentale gioco di squadra e una grande umanità: questi gli ‘ingredienti’ che hanno consentito al punto nascita di Isernia di superare il traguardo dei 500 parti e scongiurare, anche per quest’anno, la soppressione del presidio.
Questa mattina il personale del reparto di Ostetricia e Ginecologie insieme a tante neomamme e ai loro bebè si sono dati appuntamento al ‘Veneziale’ per festeggiare il risultato ottenuto con tanto di palloncini, musica e una grande torta.
“Non è un risultato conseguito in un’unica battuta – ha sottolineato il dirigente medico Angela Scungio -, ma il frutto di un grande lavoro di squadra, di passione e abnegazione. In realtà è il territorio che ha risposto in maniera eccezionale, perché le donne vogliono vivere la maternità, che è una fase delicatissima della vita, nel proprio territorio, con l’amore della famiglia e del loro habitat. Ringraziamo pertanto tutti gli operatori del nostro punto nascita, nessuno escluso, perché tutti lavorano con grande impegno e professionalità. Ringraziamo – ha aggiunto – tutte le donne molisane e anche quelle provenienti dalle regioni limitrofe (Campania e Abruzzo) che hanno scelto e scelgono il Veneziale”.
Al di là dei numeri, già annunciati nei mesi scorsi, “la grande novità – ha quindi sottolineato il dirigente medico – è il grande lavoro di squadra e l’impegno di tutti gli operatori. Fondamentale anche il programma incentrato su una progettualità, che prima non c’era. Negli ultimi due anni e mezzo – ha ricordato – abbiamo dovuto superare delle situazioni stereotipate che si erano venute a determinare all’interno del reparto. La parte più faticosa è stata quella di riuscire a scardinare tutto ciò che era stato creato con la vecchia gestione per poter portare queste novità volte all’umanizzazione dell’Ostetricia e alla valorizzazione della donna”.