Polpette al vetro o al veleno per topi, strage di cani e gatti. Allarme esche avvelenate a Isernia

Seganalzioni anche in molti centri della provincia. L’offensiva dei Carabinieri Forestali: i proprietari degli animali vengono contattati per metterli a conoscenza delle zone a rischio e di come riconoscere le esche


ISERNIA. Polpette al vetro oppure involtini di carne che racchiudo veleno per topi o pesticidi.

Non è solo la terribile pratica del ‘fai da te’ contro il randagismo. Spesso, all’origine degli avvelenamenti degli animali, anche la guerra tra tartufai oppure un modo ‘forte’ di dare una lezione al vicino di casa con il quale non si va d’accordo.

E allora si preparano esche avvelenate, il più delle volte utilizzando il veleno per i topi. E cani e gatti finiscono la propria vita tra atroci sofferenze. Un fenomeno diffuso, che non conosce differenze di quartiere ad Isernia e che è stato segnalato anche in numerosi centri della provincia.

Una pratica che colpisce gli animali d’affezione, che fa strage tra i randagi. E che rischia di sfociare in tragedia per i rischi elevati ai quali sono esposti anche i bambini, che potrebbero venirne a contatto del tutto inavvertitamente visti anche i luoghi dove spesso queste micidiali armi sono collocate.

Un vero e proprio grido d’allarme, quindi, quello che arriva da Isernia e dai comuni della provincia, raccolto dai carabinieri del Nucleo forestale che hanno intensificato i controlli.

Come si ricorderà, questa emergenza è stata al centro di un incontro tenutosi in Prefettura. Il piano di intervento stabilito allora si sta concretizzando: i Carabinieri stanno contattando i proprietari dei cani (che come è noto hanno il microchip quindi sono ‘censiti’) per comunicare le zone più a rischio ma anche per parlare di prevenzione.

Nel corso di un incontro con il comandante provinciale, tenente colonnello Gennaro Ventriglia , e con il comandante del gruppo Carabinieri Forestale, il tenente colonnello Gianluca Grossi , il dirigente dell’Istituto Zooprofilattico di Isernia, Addolorato Ruberto, ha mostrato le più diffuse ‘armi del delitto’.

La polpetta al vetro, ad esempio: un pugno di carne che al suo interno racchiude aghi o, appunto, pezzi di vetro che una volta ingeriti provocano lesioni mortali e sofferenze indicibili per gli animali. Ma esistono anche esche preconfezionate che contengono pesticidi oppure lumachicidi, insomma veleno che non lascia scampo.

Ai possessori di cani, i carabinieri Forestali raccomandano la massima attenzione e chiedono anche collaborazione: ove mai ci fosse il sospetto circa la presenza di esche avvelenate, occorre segnalarlo alle forze dell’ordine.

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