Il 36enne era finito sotto processo a Lanciano. Smontato in aula l’impianto accusatorio
ISERNIA. Assolto con formula piena. Si è chiusa così la vicenda giudiziaria che ha coinvolto un operaio 36enne, nato in provincia di Isernia, e finito sotto processo in tribunale a Lanciano, perché accusato di aver molestato con messaggini e foto hard una collega di lavoro in una fabbrica della cittadina abruzzese.
La storia ha avuto inizio un paio di anni fa. Il giovane venne indagato a seguito della denuncia della donna, che raccontò agli inquirenti di aver subito “continue profferte di natura sessuale, accompagnate da frasi oscene”.
L’operaio, difeso dall’avvocato Giovanni Petrarca di Isernia, venne inoltre accusato di essere andato oltre. Alle frasi di contenuto pornografico, secondo la denuncia della presunta vittima, avrebbe aggiunto anche l’invio di diverse sue foto in cui si ritraeva completamente nudo, anche sotto la doccia, spedite alla donna tramite Whats App.
Gli elementi raccolti vennero ritenuti sufficienti per chiedere e ottenere il rinvio a giudizio dell’operaio. Partito il processo, nel corso delle udienze, la difesa è riuscita a smontare pezzo pezzo l’impianto accusatorio, riuscendo a dimostrare l’innocenza dell’operaio.
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