Sciopero della fame in carcere, Mastropasqua: nessuna protesta in atto per i permessi premio

La precisazione del presidente del Tribunale di Sorveglianza che rimarca come i magistrati in servizio presso la sede del capoluogo abbiano sempre valutato con tempestività e accuratezza le istanze di permesso premio

CAMPOBASSO. Dal Tribunale di Sorveglianza la puntualizzazione circa la vicenda dello sciopero della fame che coinvolge molti dei detenuti reclusi nel carcere di Campobasso. Una nota di chiarimento all’indomani delle comunicazioni del Garante dei diritti della persona e dei detenuti, Leontina Lanciano, e del vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Cefaratti che, in carcere, hanno appreso dello sciopero della fame e di un documento  relativo alla questione dei permessi premio.

Il presidente del Tribunale di Sorveglianza, Giuseppe Mastropasqua, specifica che “nessuna forma di protesta delle persone recluse risulta in atto per la concessione dei permessi premio”; inoltre, “dal primo ottobre 2018 ad oggi sono stati concessi 30 permessi premio e 8 di necessità” e che “il permesso premio non è oggetto di diritto soggettivo dei detenuti perché la sua concessione è subordinata a due presupposti: l’ammissibilità e la meritevolezza”.

Inoltre, si specifica ancora, che “la persona detenuta che non vede accogliersi la domanda” ha diritto di proporre reclamo. “I magistrati – si legge ancora nella nota – hanno sempre valutato con tempestività e accuratezza tutte le istanze di permesso premio e continueranno a farlo secondo i criteri stabiliti dalla legge e ai fini di sicurezza sociale”.

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