Un caso che naturalmente sta creando profonda indignazione. Episodi simili, come evidenziano le cronache nazionali, continuano purtroppo a ripetersi con una certa frequenza e per questo impongono una riflessione.
“E’ necessaria la riqualificazione del personale – ha detto in merito il procuratore capo Carlo Fucci – e dei piani di decompressione, perché il rapporto con i bambini può creare problemi alle insegnanti. Si può anche parlare di telecamere, ma la loro installazione naturalmente necessita di un intervento normativo. Il rapporto con i bambini di quell’età richiede una preparazione che non può essere affidata soltanto alla capacità della ‘buona madre di famiglia’.
Serve altro e questo è ormai un dato certo. Una questione che va affrontata, probabilmente, a livello nazionale. E’ comprensibile che, occuparsi ogni giorno di venti bambini con esigenze diverse, può creare momenti di ‘sfasamento’ dell’insegnante. Forse servono più maestre, occorre prevedere delle interruzioni nel rapporto: ma questo rientra nelle competenze della pubblica istruzione”.
Va da sé che una maggiore prevenzione potrebbe rappresentare uno strumento efficace. “Quando interveniamo – ha detto ancora Fucci – lo facciamo su un dato patologico, quindi c’è repressione che al contempo ha una finalità preventiva, in quanto potrebbe fungere da deterrente per chi mette in atto comportamenti analoghi. Un fenomeno – ha concluso il procuratore – che non può essere eliminato a livello generale, ma può essere ridotto di molto”.
Unisciti al gruppo Whatsapp di isNews per restare aggiornato in tempo reale su tutte le notizie del nostro quotidiano online: salva il numero 3288234063, invia ISCRIVIMI e metti “mi piace” al nostro gruppo ufficiale