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Bimbi maltrattati all’asilo, Di Baggio: telecamere e test per gli insegnanti

La proposta dell’assessore regionale all’istruzione, dopo la sospensione delle due maestre, in un caso che ha sconvolto l’Italia


CAMPOBASSO. Bambini maltrattati, l’Italia sconvolta dall’episodio che si è verificato nell’asilo di Venafro, dove due maestre sono state sospese. L’assessore regionale alla Pubblica istruzione Roberto Di Baggio ha annunciato di aver informato la Commissione, sulla proposta della Regione Molise, per la dotazione di telecamere nelle scuole, di cui da tempo si discute, e di prevedere test psicoattitudinali periodici, per insegnanti e personale scolastico.

“Esprimo tutta la vicinanza alle famiglie che stanno soffrendo per i loro bambini che hanno subito questa triste esperienza – ha dichiarato Di Baggio – I complimenti per il coraggio che hanno dimostrato nel denunciare la situazione, manifestando fiducia nelle istituzioni. Ringrazio le forze dell’ordine per l’encomiabile lavoro svolto, con capacità e competenza e che ha consentito di ottenere brillanti risultati in pochissimo tempo. Adesso – ha aggiunto – uniamo le nostre forze per attivare, in maniera sinergica, tutte le possibili misure preventive a tutela dei bambini, a cui va garantita un’infanzia serena nelle mura amiche della scuola, la prima palestra di vita”.

Sul caso è intervenuta anche la consigliera regionale di Orgoglio Molise e docente Paola Matteo. “Siamo – ha detto – tutti pronti a impegnarci affinché il sistema di sorveglianza con le telecamere diventi una realtà: un intervento che ritengo opportuno, ma che va accompagnato con un lavoro di controllo rispetto ad eventuali situazioni di disagi vissuti dalla categoria degli insegnanti”.

“Per un lavoro professionale che può risultare usurante sul piano emotivo, come quello degli insegnanti – ha quindi chiarito – sarebbero opportune periodiche visite, per certificare la sussistenza dei requisiti necessari per lavorare continuamente a contatto con i bambini. Una categoria socialmente importante come quella degli insegnanti merita maggiore considerazione e necessita di un lavoro di valutazione e supporto più intensi. Quello che abbiamo visto – ha concluso Matteo – è troppo grave per non affrontare il problema, con la giusta sensibilità e determinazione”.

 

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