Il governatore pone l’accento sull’importanza di riscoprire il significato autentico del 27 gennaio. I messaggi del presidente del Consiglio Micone e del sindaco di Campobasso Battista


CAMPOBASSO. “Penso che ognuno di noi debba riscoprire il significato autentico di questo giorno, il senso etico di un’operazione che, attraverso il ricordo, porti la società a interrogarsi se veramente l’avversione per l’eterogeneità riferita a razza, colore della pelle, credo politico, religione, sesso, sia stata definitivamente archiviata dal nostro codice comportamentale, oppure no”.

Lo ha detto il presidente della Regione Donato Toma, in occasione della Giornata della Memoria, che si celebra oggi per non dimenticare l’orrore della follia nazista. “Perché di questo si tratta – ha sottolineato -: avere il coraggio di guardarsi intorno, senza far finta di non vedere e non sentire, comprendere come sia potuto accadere che siamo diventati un po’ tutti figli dell’indifferenza, dell’algidità, dell’egoismo. Il 27 gennaio 1945 vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz.

Ma quanti cancelli, quanti muri, quante barriere di filo spinato vengono ancora eretti in diverse parti del mondo? Quanti conflitti, quante pulizie etniche i nostri occhi hanno visto dopo il ‘45 e continuano a vedere giorno dopo giorno?

E se l’antisemitismo è stato consegnato all’abominio dalla storia passata e da quella presente, ciò non deve farci abbassare la guardia rispetto a eventuali rigurgiti di ideologie pericolose che, nello scacchiere internazionale, sono ancora oggi causa di genocidi ed epurazioni etniche, a fronte dei quali le democrazie avanzate riescono a fare ben poco, se non limitarsi a esprimere sdegno e riprovazione”.