Mobilità in deroga e futuro occupazionale i temi al centro della mobilitazione in atto. Il portavoce Izzo: “Ci dovranno dire chi sta remando contro l’unica proposta di rilancio di un settore strategico”
ISERNIA. Continua la mobilitazione degli ex Lavoratori in lotta. Martedì, come preannunciato, alle ore 9.15, da piazza del tribunale di Isernia, partiranno in pullman alla volta di Campobasso, per approdare in Consiglio regionale, per mettere in atto l’ennesima protesta.
“Ma non sarà l’ultima e non sarà isolata – assicura il portavoce del LeD Emilio Izzo -! I motivi, ormai tristemente noti a tutti, sono quelli di sani e sacrosanti rivendicazioni: mobilità in deroga scaduta a luglio dello scorso anno e il progetto lavoro finalizzato al ricollocamento nel mondo del lavoro dopo un’adeguata riqualificazione. Richieste talmente serie da non aver ricevuto altrettante serie risposte da parte dell’apparato governativo nazionale e regionale.
Cercheremo di capire chi sta ingannando gli ex lavoratori, chi tra Lega e 5 Stelle a livello nazionale e la maggioranza mista a livello locale, trascina la questione senza tener conto della disperazione della gente. In pratica, i soldi per coprire la mobilità, sono stati stanziati dal governo? Se si, quanti e se sufficienti per il fabbisogno; se si, cosa aspettiamo ad erogare le spettanze! Se no, diciamolo chiaramente e ognuno si assumerà le responsabilità del caso, ma non è detto che a noi vada bene. Ma cercheremo di capire anche, al di là dello stanziamento nazionale, che fine hanno fatto le risorse per le politiche passive della regione Molise e del perché non si inizia con quelle che si hanno a disposizione per soddisfare in parte le aspettative. Ma, se per la mobilità si sta cercando lo scaricabarile, per le politiche attive si sta giocando una partita squallida.
Abbiamo da tempo illustrato un nostro progetto per la valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e turistico, definito dallo stesso presidente Toma, ottimo, eppure nessuno ad oggi ci ha convocati per per gli accordi del caso. Qui non ci sono scusanti né attenuanti, martedì – conclude – ci dovranno dire chi sta remando contro l’unica proposta di rilancio di un settore strategico utilizzando gli ex lavoratori del bacino dell’Area di Crisi Complessa”.
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