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Pistola contro detenuto, Di Giacomo: annullare la sospensione e rimuovere video da Facebook, pericoloso per i colleghi

Davanti al carcere di via Cavour la manifestazione di solidarietà nei confronti dell’agente protagonista dell’episodio. Vicinanza da gente comune e Istituzioni (il presidente del Consiglio regionale Micone e l’assessore comunale De Bernardo). La protesta si sposterà a Roma, davanti al Ministero


CAMPOBASSO. Agenti di polizia penitenziaria, colleghi quindi. Ma anche tanta gente comune che non ha voluto far mancare la solidarietà, quella che si dimostra con la presenza, con l’esserci soprattutto nei momenti difficili. Fra le centinaia di persone presenti davanti al carcere di Campobasso questa mattina anche il presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone e l’assessore comunale Francesco De Bernardo. Entrambi appartenenti alle forze dell’ordine, entrambi consapevoli che la questione non possa essere trattata con superficialità né con atteggiamenti punitivi.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A DE BERNARDO

E lo ha rimarcato nuovamente il segretario del Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, che dai primi istanti ha difeso strenuamente l’operato dell’agente, sospeso dal servizio.

manifestazione carcere 4 feb 2019

Protesteremo davanti al Ministero della Giustizia per chiedere che questo provvedimento di sospensione venga annullato immediatamente. Riteniamo sia evidentemente esagerato: la colpa c’è ma è minima. La punizione da infliggere era tutt’altra, sempre che ci sia qualcosa da infliggere – sottolinea ancora con le mani simbolicamente avvolte da una catena -. Ci sono indagini in corso: leggo del ritrovamento di un telefonino nelle disponibilità del detenuto. Non so se sia vero ma di certo la situazione che viviamo rappresenta un attacco violento alla Polizia Penitenziaria, non al singolo agente”.

Non solo manifestazioni di protesta, però. “Oggi i nostri avvocati consegneranno alla Procura una denuncia affinché siano rimosse le immagini della cattura pubblicate e diventate virali sui social network. Il collega può avere sbagliato, ma se il capo dell’Amministrazione Penitenziaria, Franco Basentini, ritiene che sia stato commesso un atto grave nei confronti del detenuto, allo stesso modo avrebbe dovuto scrivere alla Procura per avanzare la nostra stessa richiesta perché quelle immagini possono mettere in pericolo la vita dei colleghi”.

Una ‘dimenticanza’ che dimostra chiaramente – per Di Giacomo – come il mondo della politica e dell’amministrazione penitenziaria siano lontani dal problemi reali che vivono gli agenti che operano nelle carceri. “L’intervento non può essere fatto sul singolo collega ma sul sistema dal quale nasce questa situazione” continua ancora.

micone 4 feb 2019

Carceri sovraffollate, situazioni di tensioni e di stress che si ripercuotono giocoforza sugli agenti in servizio. “Non è possibile – rimarca Di Giacomo – che dal carcere si diano ordini verso l’esterno, che gli agenti siano oggetto di violenza. Ricordo che sono stati ritrovati centinaia di telefonini, che di certo non vengono utilizzati per i videogiochi”

Solidarietà verso l’agente sarebbe arrivata anche da parte del cappellano, che avrebbe portato anche la vicinanza dei detenuti. Di Giacomo rimarca: “Si tratta di un agente che è stato sempre disponibile”.

L’agente è stato sospeso dal servizio subito dopo l’episodio, ripreso da un passante e diventato virale, che lo ha visto protagonista: la cattura del detenuto che ha tentato una disperata fuga lungo via Cavour, acciuffato dagli agenti che lo stavano riportando in carcere dopo una visita all’ospedale Cardarelli.

Pochi minuti nei quali non si vede l’antefatto (e cioè gli attimi della fuga, il tentativo di schivare gli agenti usando le stampelle che in quei giorni il detenuto utilizzava per camminare) ma sono ben chiare le immagini dell’agente che, davanti a quel ragazzo inoffensivo perché disarmato, prima lo schiaffeggia, poi gli punta una pistola in faccia e dopo ancora gli tira un calcio.

Immagini che hanno destato sdegno in alcuni, solidarietà nei confronti dell’agente in moltissimi altri. Che hanno provocato la reazione quasi immediata del capo dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Franco Basentini, che ha sospeso l’agente protagonista dell’episodio. E che hanno suscitato lo sdegno dell’associazione Antigone e dei Radicali Molise.

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