Era il Molise che ‘non esiste’. Dal 2017 in poi, ogni anno, il commissario Remo Di Giandomenico ha puntualmente richiesto e ottenuto dalla Regione Molise diversi finanziamenti ‘extra’ rispetto al bilancio ordinario della Aast, al fine di partecipare alle edizioni della Bit. Questi soldi sono stati gestiti in prima persona e quasi sempre erogati mediante affido diretto alla ‘Planet call’, cioè senza gara”.
Si ricorre all’affidamento diretto quando vi siano motivi di urgenza e tempi stretti. Cosa che, secondo Fontana, avviene sempre.
“Così la Planet Call si aggiudicava l’affido per la Bit 2017. vedendosi successivamente liquidata la cifra di 32.665 euro. L’anno dopo si ripropone lo stesso identico copione. Nella deliberazione del commissario straordinario Di Giandomenico, le medesime parole di rito. E l’affido diretto per la Bit 2018 vale 37.820 euro. L’edizione 2018 della Borsa Internazionale – rimarca Fontana – si rivelerà una catastrofe per l’immagine della nostra Regione. Viene realizzato uno stand fortemente tecnologico con monitor multimediali, occhiali 3D e realtà virtuale. Purtroppo, però, sul portale web, creato ad hoc per l’evento e pagato dai contribuenti molisani, cliccando su ‘Sepino’ apparivano castelli dell’Andalusia, di Praga, Gerusalemme e, incredibile, la Muraglia cinese. Una gaffe clamorosa! La Planet Call è stata riconfermata per la Bit 2019, per un importo di circa il doppio dell’anno precedente: 73.078 euro”.
Il meccanismo, per il portavoce del Movimento 5 Stelle, è semplice: la Regione finanzia la Aast che aggiudica gli appalti quasi sempre con affido diretto facendo lavorare sempre la stessa azienda, la Planet Call. Azienda che si era già garantita altri servizi e progetti ben più cospicui col governo Frattura, come l’affidamento del servizio di centralino della Regione per un importo di 750.000 euro.
“Di tutto questo mi piacerebbe parlare col Presidente Toma e l’assessore al Turismo Cotugno per comprendere se siano d’accordo nell’utilizzare i soldi dei contribuenti molisani per finanziare un ente regionale che, in pratica, opera in opposizione alla linea della giunta regionale e addirittura a fini propagandistici elettorali di una singola persona”.
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