HomeSenza categoriaTrasporto dializzati, storia senza fine. Da domani servizio a rischio

Trasporto dializzati, storia senza fine. Da domani servizio a rischio

Un’altra tegola sui pazienti della provincia di Isernia che devono raggiungere gli ospedali per le indispensabili terapie. Molti di loro sono impossibilitati fisicamente a guidare, molti altri non hanno mezzi economici tali da poter sostenere il costo di una ambulanza privata


ISERNIA. Croce Azzurra, Croce Rossa, accordi con l’Asrem. Nulla di tutto questo. Una nuova tegola si abbatte sui dializzati della provincia di Isernia.

Il trasporto in ospedale, per sottoporsi alle cure del caso, è ancora un problema serissimo per alcuni dei pazienti che, impossibilitati a poter provvedere in autonomia, da domani potrebbero trovarsi (ancora) di fronte lo stesso ostacolo insormontabile.

Come è noto, la questione del trasporto dializzati è alla ribalta delle cronache dal dicembre scorso ed è stata contraddistinta da rassicurazioni, impegni, a volte anche contrapposizioni politiche.

Un servizio che avrebbe dovuto essere gratuito per un anno ma pare che non sia più così.

E’ stata Mena Calenda, consigliere regionale della Lega, a porre per prima la questione – sul finire dello scorso anno – quando l’Asrem ha deciso di non prorogare il contratto con la cooperativa che si è occupata del trasporto dei malati fino a dicembre.

‘I dializzati sono tutti uguali’ il pensiero, in sintesi, del dg Sosto che ha spiegato – in una nota stampa – che in provincia di Campobasso i pazienti ricevono il rimborso di un quinto del carburante. Il problema si pone, con tutta evidenza, per quei dializzati che non possono guidare perché parzialmente invalidi e anche per chi, economicamente, non può sostenere il costo del trasporto (i pazienti totalmente indigenti).

Altro che un quinto del carburante: per i disabili della vista e per chi ha problemi di deambulazione toccherebbe rivolgersi ai privati con costi che sono insostenibili ma purtroppo ‘servono’ per sottoporsi a terapie che salvano la vita.

Il cane che si morde la coda, in pratica. Mena Calenda non molla la presa e trova nella sezione di Isernia della Croce Rossa il supporto indispensabile per assicurare il trasporto verso gli ospedali di Isernia e Venafro.

Entrano in scena Aida Romagnuolo e Massimiliano Scarabeo che annunciano di aver trovato la soluzione attraverso la Croce Azzurra che si occuperà gratuitamente del servizio per tutti i pazienti della provincia di Isernia.

La questione pare risolta anche se Mena Calenda continua a pressare e incontra quindi i vertici dell’Asrem ai quali chiede la certezza della soluzione e annuncia la predisposizione di una legge regionale tesa a fare chiarezza.

Un mese fa circa, è la stessa Azienda Sanitaria regionale a comunicare ai pazienti dializzati della provincia di isernia che potranno usufruire del servizio di trasporto gratuito fino ad una data imprecisata.

Il colpo di scena arriva proprio da Venafro, e cioè dalla sezione della Croce Azzurra ‘coinvolta’ da Scarabeo e Aida Romagnuolo. Non sarebbe possibile, sotto il profilo economico, sostenere i costi di trasporto per i pazienti dell’intera provincia (che sarebbero una trentina), ragion per cui la Croce Azzurra di Venafro dovrebbe occuparsi solo dei dializzati che risiedono in città.

Nessuna comunicazione ufficiale, solo una informazione dalla stessa associazione che da domani il servizio di trasporto dei dializzati della provincia potrebbe non essere più assicurato per i non residenti a Venafro.

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