Primarie Pd, Durante: progetto Piazza Grande, per il Molise e per l’Italia

Meno di dieci giorni al 3 marzo con la voglia e l’ambizione di dare un volto nuovo ad un partito che deve ritornare ad essere riferimento per una larga fetta di cittadini che oggi non ne hanno davvero più. E poi inizierà la maratona per le Amministrative che porteranno al voto anche Campobasso, la città dove Michele Durante vive e per la quale, attraverso i movimenti civici, si è impegnato politicamente. “Per questo non posso che plaudire l’iniziativa di chi ha superato finalmente lo schermo dell’i-phone e sta guardando cosa accade, attribuendosi anche la responsabilità di non essersi impegnato. Di quel movimento (Io amo Campobasso, ndr) condivido la strada e vorrei fosse l’interlocutore principale del Pd con pari dignità, senza arroganza e presunzione. Interlocutore di un partito che guardi a sinistra, dove i bisogni e le richieste trovino rappresentanza.

Un partito che usi lo straordinario strumento delle Primarie per individuare il candidato sindaco: cosa può imporre il Pd agli altri? Bisogna ricostruire mettendosi tutti sullo stesso piano, chiediamo ai cittadini cosa vogliono. Le Primarie non sono una condanna per i sindaci uscenti ma la speranza di migliorare quello che sono oggi dopo 5 anni di Governo cittadino.

Un partito dove sia tutto chiaro, trasparente, senza inganni o inciuci. Ho ricevuto molti messaggi in queste ore in merito ad uno scambio di battute avvenuto in Consiglio regionale tra il presidente Toma e il consigliere Facciolla. Il governatore avrebbe fatto gli auguri al mio competitor, e fin qui nulla questio. Questione di galanteria. Ma avrebbe anche detto in aula che gli darà una mano. Ove mai questo non fosse vero, Toma farebbe bene a smentire. Ma ad ogni modo dovrebbe chiedere scusa a me, ai candidati alla segreteria e all’elettorato di centrosinistra. Pensi a fare il presidente e non entri nelle vicende politiche di un’altra area”.

Meno di dieci giorni per dare concretezza ad un progetto chiaro, senza confusioni politiche. “Si scende dal terzo piano e si torna a piano terra, per essere aperti a tutti e accogliere le idee e i bisogni di tutti” chiude Durante.

E già, la sede campobassana del Pd. Lontana dal contatto con le sensibilità e le proposte dei cittadini, raggiungibile solo dopo tre piani di scale ripide. Una distanza da abbattere.

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