HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLIL’orchestra giovanile di Isernia compie 3 anni: traguardi, successi e ricambio generazionale

L’orchestra giovanile di Isernia compie 3 anni: traguardi, successi e ricambio generazionale

Il gruppo patrocinato dal Comune e gestito dai maestri Luongo e Graziano traccia un primo bilancio e lancia l’appello ai giovani: “Fatevi avanti e venite a suonare insieme a noi”. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA


ISERNIA. L’orchestra giovanile ‘Città di Isernia’ ha compiuto 3 anni e ha tracciato un bilancio di questo periodo stamattina, nell’aula Raucci del comune di Isernia.

Il gruppo vede tra le sue fila ragazzi tra i 16 e i 30 anni. “Il ricambio generazionale è inevitabile, ma siamo rimasti comunque una trentina di persone”, spiega il maestro Claudio Luongo, uno dei promotori del progetto. “Parliamo di un’orchestra stanziata a Isernia, completamente gratuita, aperta a tutti i ragazzi che vogliano partecipare e a tutti i generi musicali: dalla classica, al rock, al pop, alle colonne sonore. Checché se ne dica il nostro è un mondo molto chiuso, e forse proprio per questo con l’orchestra abbiamo voluto invece aprirci il più possibile”.   

È stato da subito un progetto voluto e patrocinato dal Comune di Isernia: “Non ci stancheremo mai di dire che è stata la prima delibera di giunta della nostra amministrazione”, specifica l’assessore alla cultura Eugenio Kniahynicki. “Ovviamente ci sono delle difficoltà fisiologiche, dettate dal fatto che i ragazzi, in tre anni, crescono, fanno anche esperienze differenti che li allontanano da Isernia – quindi non sempre riescono a seguire fino in fondo quest’esperienza formativa. L’appello allora è per tutti i ragazzi interessati a inserirsi in questo meccanismo ormai rodato, manifestando il proprio interesse sia attraverso gli uffici comunali che tramite la pagina Facebook dell’orchestra”.

Il maestro Luongo e il collega Nicola Graziano seguono i ragazzi sezione per sezione con tutto il corpo di docenti collaboratori, e pur non potendo insegnar loro singolarmente li aiutano a inserirsi nel gruppo in maniera graduale e completa. “Un’esperienza – racconta Graziano – che li ha fatti anche aggregare in gruppi autonomi, per portare avanti un discorso a loro più caro, che sia nel jazz o nella classica, ma sempre in momenti formativi di musica d’insieme”.

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