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Operazione ‘Drug Market’, Salvini ringrazia i Carabinieri di Campobasso: la pacchia è finita

Il Ministro dell’Interno si congratula, su Facebook, con i militari impegnati nelle attività di contrasto allo spaccio di droga. Il procuratore Nicola D’Angelo non nasconde l’amarezza per un fenomeno, quello dello spaccio, talmente capillare che sembra non conoscere fine


CAMPOBASSO. Ogni volta è una soddisfazione a metà. Perché è come curare un malato che ha bisogno di trasfusioni ma è in preda ad una emorragia. Nicola D’Angelo sorride ma non nasconde l’amarezza. Insieme al tenente colonnello Emanuele Gaeta illustra, davanti ad una trentina di allievi della Scuola Carabinieri, i risultati dell’ennesima operazione di contrasto all’attività di spaccio di droga.

Attività investigativa e d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica e condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Campobasso, che ha permesso di individuare un’attività di spaccio di cocaina organizzata e ben ramificata sul territorio cittadino. Un vero e proprio sodalizio criminale composto dagli esponenti di due famiglie campobassane che, con l’aiuto di piccola manovalanza (amici e parenti) hanno smerciato cocaina con un sistema collaudato e inquietante.

Ai Carabinieri di Campobasso, che hanno portato a segno l’operazione di oggi, questa mattina il Ministro Matteo Salvini ha voluto ‘tributare’ il suo ringraziamento. Dalla sua pagina Facebook (nella foto in home, ndr) ha rimarcato la brillante azione dei militari del capoluogo contro ogni attività illecita che porta solo morte e disperazione.

Arresti che comunque lasciano l’amaro in bocca – spiega il Procuratore Nicola D’Angelo– perché ancora non riusciamo a risolvere questa emergenza: sono tantissimi gli spacciatori e le attività illegali che avvengono in una città che non ha i caratteri di degrado nei quali, solitamente, succedono episodi di questo tipo. Oggi è successo in via Romagna ma a Campobasso ci sono tantissimi luoghi identici, dove capitano le stesse cose”.

Operazioni continue, indagini serrate, attività di investigazione svolte con caparbietà e professionalità, arresti che quotidianamente portano alla luce un fenomeno che a Campobasso è diventato un vero e proprio allarme grazie al procuratore D’Angelo che, in un giorno di settembre, ha deciso di togliere quel velo di silenzio calato sulla realtà cittadina. Ognuno deve sapere, ogni cittadino deve essere messo nelle condizioni di guardare quello che accade intorno con estrema attenzione. Solo così, facendo rete, ognuno può dare un contributo per vincere questa guerra.

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